Nuovi trattamenti per l'alopecia in arrivo?
L'alopecia, in tutte le sue forme, è una condizione estremamente frustrante, sia per i pazienti che per i medici, a causa dell'assenza di opzioni di trattamento efficaci. I risultati di un recente studio sugli effetti della terapia con tofacitinib appaiono molto promettenti ma è forse ancora troppo presto per integrare le nuove terapie nella pratica clinica.
L'alopecia areata (AA) e le sue varianti più gravi, alopecia totalis (AT) e alopecia universalis (AU), sono malattie autoimmuni [1] caratterizzate dalla perdita di capelli, o di altri peli del corpo, e dalla presenza di chiazze glabre di dimensioni variabili. Dal punto di vista istopatologico, si evidenzia la presenza di infiltrato linfocitario peri-follicolare.
L'alopecia areata non è una malattia rara: la sua incidenza è di 1,7% nella popolazione generale, con tassi più alti negli individui affetti da malattie autoimmuni o a carattere infiammatorio, come la tiroidite di Hashimoto, la vitiligine, la dermatite atopica e la psoriasi.
L'alopecia areata moderata in genere si risolve spontaneamente e la ricrescita può essere accelerata ricorrendo a iniezioni di corticosteroidi e minoxidil topico. Al contrario, i casi di alopecia areata che coinvolgono aree più estese si sono dimostrati difficile da trattare e sebbene alcuni studi abbiano dimostrato come l'uso di alti dosaggi di corticosteroidi possa essere in grado di portare a una temporanea ricrescita dei capelli, i tassi di ricaduta non sono affatto incoraggianti [2].
Gli inibitori delle Janus chinasi, come ruxolitinib e tofacitinib, sono in grado di sopprimere i linfociti T citotossici e sono indicati per il trattamento di malattie come l'artrite reumatoide, la psoriasi volgare e l'artrite psoriasica.
Nei modelli murini, l'inibizione JAK è stata in grado di invertire il decorso dell'alopecia areata dovuta a linfociti T CD8(+)NKG2D(+) [3] e l'inibitore JAK 1-3 tofacitinib ha drasticamente invertito il decorso dell'alopecia areata in un paziente in terapia per la psoriasi a placche [4]. Questi incoraggianti risultati sono stati alla base di uno studio open-label che ha coinvolto 66 pazienti con alopecia areata e che ha ottenuto promettenti risultati a breve termine [5].
Incoraggiati da questi risultati, la Dr.ssa Liu e colleghi hanno condotto uno studio retrospettivo open-label su 90 adulti (età media 34,5 years, 55,6% di sesso femminile) con alopecia areata (14,4%), alopecia universalis (83,3%) o alopecia totalis (2,2%).
Dalla coorte iniziale sono stati selezionati 65 pazienti che hanno ricevuto tofacitinib in monoterapia (al dosaggio di 5 mg due volte al giorno) per i primi 2-3 mesi di trattamento. Dopo questa fase di induzione, il 29% dei pazienti ha ricevuto un dosaggio più alto di tofacitinib (fino a 10 mg due volte al giorno) e il 28% dei pazienti ha iniziato una terapia adiuvante a base di prednisone.
L'obiettivo primario era il cambiamento in punti percentuali rispetto all'indice Severity of Alopecia Tool (SALT) score fra la prima e l'ultima visita. Dopo 4-18 mesi di terapia con tofacitinib, il 77% dei pazienti ha esibito una risposta clinica. Il 58% dei pazienti ha ottenuto un miglioramento di almeno il 50% rispetto all'indice SALT e il 20% ha mostrato una risposta completa (ricrescita di tutti i capelli) dopo una media di 15 mesi di trattamento.
I pazienti con alopecia areata (n = 13) hanno ottenuto risposte migliori dei pazienti con alopecia totalis o universalis (n = 52) (miglioramento dell'81,9% rispetto all'indice SALT vs miglioramento del 59,0%).
Dopo una media di un anno di trattamento, non sono stati registrati eventi avversi gravi, né anomalie nei valori di laboratorio Gli eventi avversi più comuni sono stati: infezioni del tratto superiore dell'apparato respiratorio (28,9%), emicrania (14,4%) e acne (7,8%).
In questo studio, ridotto nelle dimensioni ma dai risultati significativi, tofacitinib si è dimostrato estremamente efficace nella terapia dell'alopecia areata, universalis e totalis. È bene sottolineare che lo studio ha escluso pazienti affetti da alopecia areata, universalis o totalis da oltre 10 anni, perché studi precedenti avevano notato la scarsa efficacia di tofacitinib in questa popolazione di pazienti.
Per ammissione della stessa Dr.ssa Liu e colleghi, lo studio è limitato dall'assenza di un gruppo di controllo e dal fatto che circa il 28% dei pazienti ha ricevuto corticosteroidi pulsati come terapia adiuvante nel corso dello studio. I ricercatori sottolineano la bassa incidenza di ricadute (7,7%) ma questo dato, considerata la durata del trattamento (4-18 mesi, durata media 12 mesi), ancora non permette di valutare l'efficacia a lungo termine della terapia a base di tofacitinib, né di scoprire se la cessazione della terapia porti a una ricomparsa della malattia.
Sebbene la terapia con tofacitinib non sia stata associata a eventi avversi gravi in questa coorte, gli inibitori JAK per uso orale usati per trattare l'artrite reumatoide sono stati associati a eventi avversi anche molto gravi, inclusi alcuni tipi di cancro dall'incidenza molto bassa (come il linfoma) e gravi infezioni. Rimane da chiarire se questi eventi avversi siano dovuti a una maggiore vulnerabilità dei pazienti con artrite reumatoide, per via delle loro comorbidità o delle altre terapie farmacologiche alle quali sono sottoposti, ma si tratta di un dato che i medici non possono ignorare.
Nel frattempo, si attendono ulteriori studi prospettici, randomizzati, controllati contro placebo e con follow-up a lungo termine.
Riferimenti:
Liu L., Craiglow B., Dai F., King B. — Tofacitinib for the Treatment of Severe Alopecia Areata and Variants: A Study of 90 Patients. , JAMA Dermatology 2017;76:22-28; doi: 10.1016/j.jaad.2016.09.007[1] Islam N., Leung P., Huntley A., Gershwin M. — The autoimmune basis of alopecia areata: a comprehensive review. Autoimmunity Reviews 2015;14:81-89
[2] Smith A., Trueb R., Theiler M. et al. — High relapse rates despite early intervention with intravenous methylprednisolone pulse therapy for severe childhood alopecia areata. Pediatric Dermatology 2015;32:481-487
[3] Xing L., Dai Z. Jabbari A. et al. — Alopecia areata is driven by cytotoxic T lymphocytes and is reversed by JAK inhibition. Nature Medicine 2014;20:1043-1049
[4] Craiglow B., King B. — Killing two birds with one stone: oral tofacitinib reverses alopecia universalis in a patient with plaque psoriasis. The Journal of investigative dermatology 2014;134:2988-2990
[5] Crispin M., Ko J., Craiglow B. et al. — Safety and efficacy of the JAK inhibitor tofacitinib citrate in patients with alopecia areata. JCI Insight 2016;1:e89776