Il poliomavirus delle cellule di Merkel e HPV-17 associato al carcinoma cutaneo a cellule squamose sono comparsi in una paziente con melanoma trattata con l'inibitore di BRAF, dabrafenib
Approssimativamente, dal 10% al 25% dei pazienti trattati con inibitori di BRAF sviluppano il carcinoma cutaneo a cellule squamose (SCC), ma il meccanismo responsabile non è stato ancora determinato. Riportiamo ciò che noi riteniamo essere il primo caso in cui il poliomavirus delle cellule di Merkel (MCPyV) e il papillomavirus umano sottotipo 17 (HPV-17) sono associati con SCC cutaneo che si è sviluppato durante il trattamento a base di dabrafenib (un inibitore di BRAF).
Osservazioni:
Una donna di 62 anni con melanoma metastatico e mutazione V600E di BRAF è stata inclusa in uno studio di fase 1 con dabrafenib, un inibitore selettivo del mutante V600 chinasi di BRAF. Durante le prime 6 settimane di trattamento, la paziente ha sviluppato molteplici lesioni cutanee, tra cui una papula crostosa di 6 mm di diametro sul sopracciglio sinistro che è poi stata asportata e che, in sede d'esame patologico ha rivelato un SCC. Il DNA estratto dal tessuto incluso in paraffina è stato amplificato mediante la reazione a catena della polimerasi in modo da poter rilevare l'MCPyV e i tipi di epidermodisplasia verruciforme di HPV (EV-HPV). L'analisi dei prodotti sequenziati e clonati della PCR ha rivelato la presenza dell'MCPyV e DNA di HPV-17. Non sono stati rilevati altri sottotipi di EV-HPV.
Conclusioni:
In base alle nostre conoscenze, questo è il primo rapporto che dimostra la coesistenza di MCPyV e HPV-17 nell'SCC cutaneo. Poiché entrambi i virus hanno un potenziale oncogeno, il loro ruolo nello sviluppo di SCC correlate con gli inibitori di BRAF merita ulteriori indagini.
Storia della pubblicazione:
Titolo: Merkel Cell Polyomavirus and HPV-17 Associated With Cutaneous Squamous Cell Carcinoma Arising in a Patient With Melanoma Treated With the BRAF Inhibitor Dabrafenib
Rivista: JAMA Dermatol. 2013;149(3):322-326. doi:10.1001/jamadermatol.2013.2023
Autori: Gerald S. Falchook, MD, MS; Peter Rady, MD, PhD; Sharon Hymes, MD; Harrison P. Nguyen; Stephen K. Tyring, MD, PhD; Victor G. Prieto, MD, PhD; David S. Hong, MD; Razelle Kurzrock, MD
Affiliazioni:
Abstract:
Importance Approximately 10% to 25% of patients treated with BRAF inhibitors develop cutaneous squamous cell carcinoma (SCC), but the mechanism responsible has not yet been determined. We report what we believe to be the first case in which Merkel cell polyomavirus (MCPyV) and human papillomavirus subtype 17 (HPV-17) were associated with cutaneous SCC that developed during treatment with the BRAF inhibitor dabrafenib. Observations A 62-year-old woman with V600E BRAF -mutant metastatic melanoma enrolled in a phase 1 trial of dabrafenib, a selective inhibitor of V600-mutant BRAF kinase. During the first 6 weeks of treatment, the patient developed multiple skin lesions, including a 6-mm crusted papule on the left eyebrow, which was resected and, on pathology examination, revealed SCC. The DNA extracted from paraffin-embedded tissue was amplified by polymerase chain reaction for detection of MCPyV and epidermodysplasia verruciformis HPV (EV-HPV) types. Analysis of the cloned and sequenced polymerase chain reaction products revealed the presence of MCPyV and HPV-17 DNA. Other EV-HPV subtypes were not detected. Conclusions and Relevance To our knowledge, this is the first report demonstrating the coexistence of MCPyV and HPV-17 in cutaneous SCC. Because both viruses have oncogenic potential, their role in the development of BRAF inhibitor–related SCC merits further investigation.