Inibitore dell'attivatore del plasminogeno-1 funzionalmente stabile in una famiglia con malattia cardiovascolare e vitiligine
La vitiligine è una condizione comune della pelle caratterizzata da ridotta pigmentazione a causa della degenerazione dei melanociti. In questo lavoro abbiamo studiato l'antigene (Ag) e i livelli di attività di PAI-1 in un uomo di 34 anni con un'estesa malattia vascolare, alopecia areata e vitiligine.
Alle 9:00 del mattino, sono stati misurati i livelli di attività e dell'Ag di PAI-1 a digiuno nel soggetto e nei familiari. Sia l'Ag di PAI-1 (67 ± 38 vs. 18.6 ± 6.5 ng/ml, P < 0.001) che i livelli di attività specifica di PAI-1 (15.8 ± 10.0 vs. 7.6 ± 6.0 IU/pmol, P < 0.04) sono risultati moderatamente elevati nei soggetti rispetto ai controlli. Inoltre, gli studi di cinetica hanno dimostrato una stabilità molto maggiore dell'attività plasmatica di PAI-1 nei familiari.
L'attività specifica alle 16:00 è stata significativamente maggiore rispetto ai livelli di attività previsti (0.078 ± 0.072 vs. 0.001 ± 0.001 IU/ng/ml, P < 0.001). Pertanto, anche se non è tuttora noto il meccanismo della maggiore stabilità dell'attività di PAI-1 nella vitiligine, probabilmente questo è dovuto alle modificazioni post-traduzionali o alla maggiore affinità di legame per un cofattore stabilizzante.
In conclusione, pensiamo che la maggiore stabilità di PAI-1 possa contribuire alla patofisiologia della malattia vascolare e alla degenerazione dei melanociti. Il trattamento sistemico o locale con gli inibitori di PAI-1 potrebbe rappresentare un trattamento alternativo.
Storia della pubblicazione:
Titolo: Functionally stable plasminogen activator inhibitor-1 in a family with cardiovascular disease and vitiligo.
Rivista: J Thromb Thrombolysis. 2013 Nov 7
Autori: Agirbasli M, Eren M, Yasar S, Delil K, Goktay F, Oner ET, Vaughan DE.
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Abstract:
Vitiligo is a common skin condition with a complex pathophysiology characterized by the lack of pigmentation due to melanocyte degeneration. In this study, we investigated PAI-1 antigen (Ag) and activity levels in a 34 year old male with extensive vascular disease, alopecia areata and vitiligo. Fasting PAI-1 Ag and activity levels were measured at 9 a.m. in the subject and family members. Both PAI-1 Ag (67 ± 38 vs. 18.6 ± 6.5 ng/ml, P < 0.001) and specific activity (15.8 ± 10.0 vs. 7.6 ± 6.0 IU/pmol, P < 0.04) levels of PAI-1 were moderately elevated in subjects compared to the controls. PAI-1 kinetic studies demonstrated a markedly enhanced stability of plasma PAI-1 activity in the family members. Specific activity at 16 h was significantly higher than expected activity levels (0.078 ± 0.072 vs. 0.001 ± 0.001 IU/ng/ml, P < 0.001). While the exact mechanism of increased stability of PAI-1 activity in vitiligo is not known, it is likely due to post-translational modifications or increased binding affinity for a stabilizing cofactor. In conclusion, enhanced stability of PAI-1 may contribute to the pathophysiology of vascular disease and associated melanocyte degeneration. Systemic or local treatment with PAI-1 inhibitors may offer a potential treatment alternative to the near orphan status for vitiligo drug development.