In evidenza: Primo Incontro AITEB — Associazione Italiana Terapie Estetiche con Botulino

L’Associazione Italiana Terapie Estetiche con Botulino (AITEB) è nata due anni fa con…

Una nuova tecnica per sconfiggere la cellulite

cellulite natiche

I dati di uno studio triennale mostrano l'efficacia e la sicurezza di una nuova tecnica anti-cellulite che agisce sui setti fibrosi che esercitano un'azione di trazione sulla pelle.

"I risultati dello studio confermano che la causa della maggior parte dei tipi di cellulite sono i setti fibrosi che 'tirano' gli strati profondi della pelle, causando gli affossamenti tipici della cellulite", ha spiegato il Dr. Michael Kaminer, del dipartimento di Dermatologia della Yale University in Connecticut, fondatore dell'associazione SkinCare Physicians di Chestnut Hill, nel Massachusetts.

La questione è stata fortemente dibattuta nei circoli dermatologici: alcuni medici sono dell'opinione che la cellulite abbia origine dalla spinta esercitata dal grasso sottocutaneo sul derma e che sia questa azione a causare gli affossamenti visibili nelle zone interessate dalla cellulite. 

Tuttavia, se "si recidono i setti fibrosi e la cellulite scompare", significa che la teoria dei setti fibrosi viene confermata, ha chiarito il Dr Kaminer durante una sessione di discussione durante il 74° congresso annuale della American Academy of Dermatology.

La tecnica, che prende il nome di subcisione, viene eseguita tramite il dispositivo Cellfina, prodotto da Ulthera. L'agenzia americana per il farmaco FDA ha approvato nel 2015 questo trattamento non-invasivo per migliorare l'aspetto della cellulite nella zona delle natiche e delle cosce, con benefici che durano fino a due anni di distanza dal trattamento.

"I dati contenuti nella presentazione dimostrano un periodo di efficacia ancora più lungo e lo studio non ha evidenziato effetti collaterali a lungo termine", ha spiegato il Dr. Kaminer.

La procedura è di facile esecuzione ma "la tecnica è molto importante ed è fondamentale che i medici abbiano familiarità con l'anatomia della cellulite".

Lo studio multicentrico ha coinvolto 55 donne, con cellulite da moderata a severa localizzata nelle aree delle natiche e delle cosce. L'età media era di 41 anni, il BMI medio era pari a 25,2 (intervallo 18 — 35) e nel campione erano rappresentati tutti e cinque i fototipi, sebbene il 46% delle partecipanti fosse di fototipo III. Ognuna delle partecipanti ha ricevuto un solo trattamento.

Il medico segna la zona da trattare con una penna chirurgica, anestetizza l'area e poi impiega il dispositivo, progettato per fornire il massimo controllo sulla profondità di intervento e l'area di rilascio. "È possibile scegliere l'area di rilascio con precisione millimetrica", ha spiegato il Dr. Kaminer. "Non è necessario intervenire in maniera massiccia, anzi, si può intervenire su un singolo affossamento e agire in maniera molto precisa, operando a 6-8 mm di profondità rispetto all'affossamento". Nel corso di una sessione possono essere trattati da 20 a 30 singoli affossamenti.

Nello studio, un dermatologo indipendente ha valutato i risultati per mezzo di fotografie fatte prima e dopo il trattamento. Dopo 3 anni, i 45 pazienti rimasti nello studio avevano raggiunto una riduzione media di 2,0 punti rispetto all'indice 5-point Cellulite Severity Scale (P < .0001). Il risultato è molto simile ai 2,1 punti misurati a 3 mesi di distanza dal trattamento.

Il tasso di miglioramento in termini di gravità, definito come un miglioramento di almeno un grado rispetto all'indice (cellulite assente, lieve, moderata, severa), misurato a 3 anni di distanza dal trattamento, era simile al tasso misurato a 3 mesi di distanza dal trattamento (91% contro 93%).

Anche la capacità del dermatologo incaricato della valutazione in cieco di distinguere le foto fatte prima del trattamento rispetto a quelle fatte dopo è stata molto simile a 3 anni di distanza e a 3 mesi di distanza (97% contro 98%). Per quanto riguarda i miglioramenti apprezzabili sulla base dell'indice Global Aesthetic Improvement Scale, il punteggio era migliore dopo 3 anni rispetto a quello misurato a 3 mesi di distanza dal trattamento (100% contro 98%).

"Non si parla di cambiamenti minimi, parliamo di miglioramenti decisamente visibili, identificabili facilmente da un esaminatore specializzato in cieco. Inoltre si tratta di miglioramenti osservabili nella stragrande maggioranza delle pazienti trattate", ha detto il Dr. Kaminer.

Il tasso di miglioramento 'elevato' rispetto alla Global Aesthetic Improvement Scale era più basso a 3 anni di distanza dal trattamento, rispetto a 3 mesi (56% contro 75%), ma si tratta comunque di un ottimo risultato, secondo l'opinione del Dr. Kaminer. "Più della metà delle pazienti ha ottenuto risultati stupefacenti", ha sottolineato il Dr. Kaminer.

Infatti i punteggi relativi alla soddisfazione delle pazienti erano alti anche dopo 3 anni: 23 su 45 pazienti (51%) si sono dichiarate "soddisfatte", mentre 19 (42%) si sono dichiarate "molto soddisfatte" dei risultati ottenuti.

Il tasso di pazienti che hanno riportato dolore localizzato è stato simile a quello associato ai trattamenti che comprendono l'iniezione di tossina botulinica e di filler. Poco più della metà delle pazienti ha riportato dolore localizzato, che ha avuto una durata media di 1,5 giorni ed è stato trattato con analgesici da banco. Dopo 6 mesi, tutti i casi di dolore localizzato si erano risolti.

Non sono stati riscontrati effetti indesiderati gravi. In una paziente è stata riscontrata una lesione superficiale causata dal ripetuto grattare il sito d'intervento, mentre un'altra ha riportato prurito dovuto alla compressione degli indumenti raccomandati per il periodo immediatamente successivo al trattamento.

La comparsa di ecchimosi nel sito di iniezione ha interessato la maggior parte delle pazienti, ma solo in 5 di esse è durato oltre le 4 settimane. "Questi effetti collaterali possono essere minimizzati tramite massaggi o iniezioni di steroidi, quando necessario", ha spiegato il Dr. Kaminer. "Sappiamo che le nostre pazienti sono soddisfatte e la buona notizia è che la procedura non comporta, nella maggior parte dei casi, alcun effetto collaterale a lungo termine", ha aggiunto.

La moderatrice della sessione, Dr.ssa Sandy Sharon Tsao, del Massachusetts General Hospital di Boston, ha espresso entusiasmo nei confronti dei risultati dello studio. "Per quanto mi riguarda, in quanto dermatologa e medico estetico, i risultati di questo studio sono un'ottima notizia, perché fino a questo momento non avevamo alcun trattamento davvero efficace per combattere l'inestetismo della cellulite".

La Dr.ssa Tsao ha aggiunto che la maggior parte dei trattamenti disponibili al momento sono in grado di produrre risultati minimi e di natura temporanea.

Lo studio è stato finanziato da Merz, società capogruppo di Ulthera. Il Dr Kaminer ha riferito di aver ricevuto compensi da parte di Merz e di aver prestato consulenza all'azienda, nonché di avere rapporti con Cytrellis Biosystems, Miramar, Zeltiq e Cutera. La Dr.ssa Tsao non ha riferito di relazioni finanziarie rilevati".

Riferimenti:

American Academy of Dermatology (AAD) 74th Annual Meeting, intervento del 5 marzo 2016.