I medici giapponesi chiedono la reintroduzione del vaccino HPV
Un gruppo di medici giapponesi ha chiesto al governo di riconsiderare la propria posizione nei confronti del vaccino per il papilloma virus (HPV), in virtù dei futuri rischi di infezione.
L'appello arriva dal Dr. Yusuke Tanaka e da altri cinque colleghi del dipartimento di Ostetricia e Ginecologia della Osaka University Graduate School of Medicine ed è stato pubblicato nel numero di luglio di The Lancet Oncology.
Gli autori scrivono che la vaccinazione è stata resa disponibile dal governo per le ragazze di età compresa fra il 13 e i 16 anni già nel 2010 e a partire dall'aprile del 2013 è diventata una vaccinazione di routine per le ragazze fra i 12 e i 16 anni.
Tuttavia, soltanto due mesi dopo, il governo giapponese ha ritirato la propria raccomandazione a supporto del vaccino HPV per via di crescenti preoccupazioni da parte del pubblico circa i possibili effetti avversi del vaccino.
Il governo giapponese ha ritirato il proprio supporto per la vaccinazione contro il papilloma virus nel 2013 e da allora non ha mai cambiato la propria posizione. Il Ministero della Salute giapponese non ha sospeso il vaccino, ma ha raccomandato alle amministrazioni locali di smettere di promuovere la vaccinazione fino a che non fossero state condotte ricerche più approfondite sugli effetti collaterali del vaccino.
Il Dr. Tanaka e colleghi fanno notare che, nel corso del 2013, il tasso di nuove vaccinazioni è sceso dall'abituale 70% fino a tassi dell'1,1% nelle ragazze di 12 anni e dell'3,9% nelle ragazze di 13 anni.
Gli autori fanno notare che il comitato di prevenzione oncologica della Federazione Internazionale Ginecologi e Ostetrici (FIGO) ha diffuso nell'agosto del 2013 un comunicato a sostegno della sicurezza della vaccinazione HPV, al quale ha fatto seguito due anni dopo un comunicato della Società Giapponese Ginecologi e Ostetrici, nel quale si legge che "l'attuale situazione riguardo al vaccino HPV dovrebbe essere valutata sulla base dei dati scientifici disponibili".
Tuttavia, il Ministero della Salute giapponese non ha cambiato il proprio atteggiamento nei confronti del vaccino.
Gli autori sottolineano inoltre che se la situazione in Giappone dovesse rimanere immutata "c'è il rischio di veder crescere il tasso di infezione da HPV e, conseguentemente, di veder aumentare in maniera considerevole in futuro i casi di cancro della cervice e di altri tipi di cancro collegati all'infezione da HPV".
Se la vaccinazione venisse reintrodotta questo stesso anno per la ragazze fra i 12 e i 16 anni, il tasso di infezione HPV 16/18 al ventesimo anno di età per le ragazze nate fra il 2000 e il 2013 subirebbe solo un lieve aumento.
Tuttavia, gli autori pensano che un'inversione di tendenza sia estremamente improbabile nel corso del 2016 e prevedono invece che se le raccomandazioni a favore della vaccinazione non riprenderanno entro il 2020, le ragazze nate fra il 2000 e il 2003 avranno un tasso significativamente più alto di infezione da HPV 16/18 rispetto al resto della popolazione femminile.
"In altre parole, il 2016 rappresenta l'ultima chance per mitigare il rischio di infezione da HPV nelle ragazze giapponesi", hanno concluso gli autori.
Riferimenti:
The Lancet Oncology, vol. 17, 7, 868–869, July 2016; doi: http://dx.doi.org/10.1016/S1470-2045(16)00147-9