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Cellulite: diagnosi errate più frequenti del previsto

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Un terzo dei pazienti ricoverati con una diagnosi di cellulite sono stati dimessi a seguito di una diagnosi differente, questo quanto si legge in un'analisi retrospettiva. I ricercatori stimano che le diagnosi errate di cellulite siano responsabili di 50.000-130.000 ricoveri non necessari ogni anno.

 "Il nostro studio vuole essere un campanello d'allarme e un mezzo per migliorare la gestione dei pazienti con sospetta cellulite degli arti inferiori", scrivono il Dr. Qing Yu Weng, del dipartimento di Dermatologia del Massachusetts General Hospital di Boston, e colleghi. Lo studio è stato pubblicato il 2 novembre nell'edizione online di JAMA Dermatology.

"È necessario che i dermatologi vengano consultati nei casi di sospetta cellulite, poiché le caratteristiche di questa infezione possono rendere la diagnosi molto complessa, specialmente per i medici non specializzati in dermatologia", hanno commentato il Dr. Sotonye Imadojemu e il Dr. Misha Rosenbach in un editoriale che accompagna la pubblicazione dello studio.

"I mezzi obiettivi per la diagnosi della cellulite, come le colture di campioni prelevati tramite biopsia, vengono impiegati saltuariamente e la diagnosi viene spesso pronunciata a partire dall'analisi della storia clinica del paziente e sulla base del solo esame fisico", scrivono il Dr. Weng e colleghi.

Le diagnosi errate di cellulite portano anche ad un incremento nell'uso di antibiotici: nello studio in oggetto il 92,3% dei pazienti che avevano ricevuto una diagnosi errata di cellulite era stata trattata con antibiotici senza che ce ne fosse la reale necessità.

I ricercatori hanno analizzato le cartelle cliniche di tutti i pazienti adulti ricoverati con una diagnosi di cellulite fra il giugno 2010 e il dicembre 2012 nell'ospedale sede dello studio. Sono stati esclusi i pazienti con ascessi, traumi o che avevano recentemente ricevuto antibiotici per via endovenosa. Dei 259 pazienti inclusi nello studio, il 30,5% aveva ricevuto una diagnosi diversa da quella iniziale prima di essere dimesso dall'ospedale o, al più tardi, entro un mese dal ricovero.

Per quanto riguarda i pazienti che hanno ricevuto una diagnosi errata, l'85% di questi non necessitava di alcun ricovero e il 92% è stato curato con un ciclo di antibiotici non necessario. La durata media del ricovero per questi pazienti è stata di 4,3 giorni. Dopo le dimissioni, il 32% dei pazienti non affetti da cellulite è andato incontro a complicazioni di vario tipo: eruzioni cutanee da farmaci, diarrea o altri disturbo gastrointestinali dovuti alle terapie somministrate loro durante il periodo di ricovero.

"Non possiamo che lodare gli autori di questa analisi, che è riuscita a quantificare la portata, nonché le conseguenze mediche ed economiche di questo diffuso e tuttavia pericoloso errore diagnostico", scrivono il Dr. Imadojemu e il Dr Rosenbach. "Purtroppo i reparti di pronto soccorso fanno ancora un uso limitato dei consulti dermatologici, a dispetto della capacità degli specialisti in Dermatologia di riconoscere facilmente la cellulite da altre patologie simili, come la trombosi venosa profonda o la dermatite allergica e/o da contatto".

Gli autori dello studio stanno lavorando ad un modello predittivo che possa migliorare la precisione diagnostica e aiutare i medici a distinguere la cellulite da altre malattie cutanee a carattere infiammatorio.

I Dr. Imadojemu e Rosenbach concordano sull'utilità di un simile modello: "C'è chi dice che implementare la pratica di richiedere un consulto dermatologico per tutti i casi di sospetta cellulite sia una via impraticabile, ma lo sviluppo di un algoritmo diagnostico e di modelli predittivi affidabili potrebbero mitigare le difficoltà legate all'implementazione di questa pratica"

Riferimenti:

Sotonye Imadojemu, Misha Rosenbach — " Dermatologists Must Take an Active Role in the Diagnosis of Cellulitis". JAMA Dermatology, edizione online del 2 novembre 2016; doi:10.1001/jamadermatol.2016.4230