Alcuni inchiostri neri dei tatuaggi inducono la produzione di specie reattive dell'ossigeno ma non con il contenuto di idrocarburi aromatici policiclici
Gli inchiostri neri dei tatuaggi sono composti da nanoparticelle di carbonio, additivi e acqua e possono contenere degli idrocarburi aromatici policiclici (PAHs). In questo articolo ci siamo proposti di chiarire se le specie reattive dell'ossigeno (ROS) indotte dagli inchiostri neri in vitro fossero legate alla chimica dei pigmenti, alle proprietà fisico-chimiche delle particelle di inchiostro e al contenuto degli additivi chimici e dei contaminanti (tra cui PAHs).
Lo studio ha incluso nove marche di inchiostri per tatuaggi, ciascuno con sei colori diversi (nero, rosso, giallo, blu, verde e bianco) e due ulteriori inchiostri neri di altrettante marche (n = 56). Il potenziale di formazione dei ROS è stato determinato con il test della diclorofluoresceina (DCFH); inoltre, è stato sviluppato un metodo semiquantitativo per lo screening dei composti organici estraibili dall'inchiostro dei tatuaggi che si è basato sulla gascromatografia-spettrometria di massa (GC-MS) e sulla spettrometria di massa a tempo di volo con desorbimento/ionizzazione laser assistito da matrice (MALDI-TOF-MS).
Due inchiostri neri hanno prodotto elevate quantità di ROS. I radicali perossilici hanno rappresentato fino al 72% dei radicali liberi generati, mentre i radicali idrossilici e l'H2O2 hanno rappresentato <14% e 16%, rispettivamente. Gli stessi due inchiostri si sono aggregati fortemente in acqua rispetto agli altri inchiostri neri: essi non hanno mostrato alcun modello condiviso per quanto riguarda i PAHs e le altre sostanze organiche. Il modello di aggregazione, invece, è stato condiviso solo dagli inchiostri colorati appartenenti alla stessa marca. Dieci inchiostri neri degli 11 totali hanno avuto delle concentrazioni di PAH superiori al livello raccomandato dal Consiglio Europeo, e tutti e 11 hanno superato il livello consigliato di benzo(a)pirene.
Pertanto si tratta di una nuova scoperta in cui l'aggregazione delle particelle di pigmento del tatuaggio si correla con la produzione di ROS e con la marca, indipendentemente della composizione chimica o dai PAHs.
Storia della pubblicazione:
Titolo: Black tattoo inks induce reactive oxygen species production correlating with aggregation of pigment nanoparticles and product brand but not with the polycyclic aromatic hydrocarbon content
Rivista: Experimental Dermatology. doi: 10.1111/exd.12178
Autori: Trine Høgsberg, Nicklas Raun Jacobsen, Per Axel Clausen, Jørgen Serup
Affiliazioni:Department of Dermatology, Copenhagen University Hospital, Bispebjerg, Copenhagen NV, Denmark National Research Centre for the Working Environment, Copenhagen Ø, Denmark
Abstract:
Black tattoo inks are composed of carbon nanoparticles, additives and water and may contain polycyclic aromatic hydrocarbons (PAHs). We aimed to clarify whether reactive oxygen species (ROS) induced by black inks in vitro is related to pigment chemistry, physico-chemical properties of the ink particles and the content of chemical additives and contaminants including PAHs. The study included nine brands of tattoo inks of six colours each (black, red, yellow, blue, green and white) and two additional black inks of different brands (n = 56). The ROS formation potential was determined by the dichlorofluorescein (DCFH) assay. A semiquantitative method was developed for screening extractable organic compounds in tattoo ink based on gas chromatography–mass spectrometry (GC-MS) and matrix-assisted laser desorption/ionization time-of-flight mass spectrometry (MALDI-TOF-MS). Two black inks produced high amounts of ROS. Peroxyl radicals accounted for up to 72% of the free radicals generated, whereas hydroxyl radicals and H2O2 accounted for <14% and 16%, respectively. The same two inks aggregated strongly in water in contrast to the other black inks. They did not exhibit any shared pattern in PAHs and other organic substances. Aggregation was exclusively shared by all ink colours belonging to the same two brands. Ten of 11 black inks had PAH concentrations exceeding the European Council's recommended level, and all 11 exceeded the recommended level for benzo(a)pyrene. It is a new finding that aggregation of tattoo pigment particles correlates with ROS production and brand, independently of chemical composition including PAHs. ROS is hypothesized to be implicated in minor clinical symptoms.