Le iniezioni di Botulino possono alleviare i sintomi della depressione
Un nuovo studio indica che anche un solo trattamento con onabotulinumtoxinA (OBA), una tossina botulinica approvata dalla US Food and Drug Administration (FDA) per scopi cosmetici e per il trattamento di rughe, è in grado di alleviare i sintomi del disturbo depressivo.
I risultati di uno studio randomizzato, in doppio cieco con placebo hanno mostrato che il trattamento con OBA porta "significativi e duraturi" miglioramenti nella sintomatologia di pazienti con depressione monopolare da moderata a grave. "Questo studio è rivoluzionario perché offre a coloro che sono affetti da depressione un nuovo approccio alla cura di questa malattia, un approccio che non entra in conflitto con altri tipi di trattamento" ha dichiarato in un comunicato il responsabile dello studio Norman E. Rosenthal, professore di psichiatria alla Georgetown Medical School di Washington.
"Il fatto che questo fenomeno sia stato osservato sia in pazienti trattati con due diversi antidepressivi SSRI [inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina] sia in pazienti che non assumevano alcun farmaco, fa pensare che il meccanismo di azione sia totalmente diverso da quello degli SSRI", ha aggiunto. Lo studio, pubblicato nel numero di Maggio del Journal of Psychiatric Research, ha tuttavia sottolineato che l'utilizzo di OBA per il trattamento della depressione è ancora in via di sperimentazione e che l'impiego di OBA per il trattamento della depressione non è stato ancora approvato da parte della FDA.
Espressioni facciali e disturbi dell'umore
Secondo gli studiosi, i dati raccolti fino a questo punto suggeriscono che il ruolo delle espressioni facciali nella fisiopatologia e nel trattamento dei disturbi dell'umore potrebbe essere più importante di quanto fino a questo punto ipotizzato. Ad esempio, le espressioni facciali causate da emozioni negative come la paura, la tristezza e la rabbia, coinvolgono tutte il muscolo corrugatore ed esistono numerosi dati a supporto di un collegamento fra il muscolo corrugatore e la depressione.
"L'OBA è un sottotipo di tossina botulinica ed è stato il primo ad essere approvato dalla FDA per il trattamento delle rughe, ma oggi è soltanto una delle molte tossine botuliniche disponibili in commercio" ha dichiarato l'autore dello studio, il Dr. Eric Finzi del Chevy Chase Cosmetic Center.
Per determinare l'effetto antidepressivo dell'OBA, gli autori dello studio hanno raccolto pazienti che presentavano sintomi coerenti con le linee guida del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-IV) per quanto riguarda la diagnosi di disturbo depressivo maggiore e hanno loro assegnato randomicamente una terapia consistente in una iniezione di OBA (n=33) o di soluzione salina (n=41) nel muscolo corrugatore e nel muscolo procero, i muscoli responsabili dell'aggrottamento delle sopracciglia.
Entrambi i gruppi avevano caratteristiche simili, sia in termini demografici che clinici, l'età media dei pazienti del gruppo OBA era di 47,9 anni (37,6-58,2 anni) mentre l'età media era di 48,9 anni nel gruppo placebo (39,6-58,2 anni). La maggior parte dei pazienti (91% del gruppo OBA e 80% del gruppo placebo) era affetta da episodi depressivi ricorrenti, mentre il 42% dei pazienti del gruppo OBA ed il 41% dei pazienti trattati con placebo era in cura con antidepressivi.
Il criterio primario di valutazione è stato il tasso di risposta, definito in termini di diminuzione del 50% del punteggio MADRS (Scala di valutazione della Depressione Montgomery–Åsberg) a sei settimane dalla data dell'iniezione. I punteggi MADRS mostrano che il tasso di risposta è stato del 52% nel gruppo OBA e del 15% nel gruppo placebo (P < .001). I pazienti trattati con OBA presentavano anche un maggiore tasso di remissione, definito come un punteggio MADRS di 10 o meno, rispetto ai pazienti del gruppo placebo (27% vs 7%m P < .03). Infine, è stata rilevata una riduzione del 47,3% dei sintomi depressivi nel gruppo OBA, a fronte di una riduzione del 20,6% nel gruppo placebo.
Uno studio dalla portata ridotta ma dai risultati interessanti
Il Dr. Peter D. Kramer, professore di psichiatria alla Brown University Medical School di Providence, ha commentato lo studio osservando come le piccole dimensioni del campione rappresentino un limite. Egli ha anche osservato che la conclusione più evidente è stata che "i pazienti che erano già in terapia con antidepressivi, avevano un buon tasso di remissione". "Se l'effetto antidepressivo della tossina botulinica è reale, qual è il meccanismo tramite il quale agisce? È a causa di un feedback fra il viso ed il cervello, o dipende dal fatto che il resto mondo tratta i pazienti in modo diverso?". Inoltre il dottor Kramer ha aggiunto: "Può darsi che in qualche modo la tossina botulinica permetta al cervello di creare più facilmente nuove connessioni o cellule, permettendo così ai pazienti di muoversi in una direzione più promettente".
Riferimenti:
Journal of Psychiatric Research 2014;52:1-6.[/Ref]