L'utilità dello screening per i tumori cutanei
Secondo le linee guida dell'associazione americana per la medicina preventiva, non ci sono ancora prove sufficienti a sostegno dell'efficacia e della sicurezza degli screening corporei completi per i tumori cutanei.
Le dichiarazioni rilasciate dalla US Preventive Services Task Force (USPSTF) nel corso di un aggiornamento delle linee guida sullo screening per i tumori cutanei, riaccendono il dibattito in corso nella comunità medica sulle pratiche volte a individuare tempestivamente i tumori cutanei, riducendo al tempo stesso la quantità di esami e test necessari.
Uno dei membri della task force, il Dr. Mark Ebell della University of Georgia, ha dichiarato: "Dopo un'approfondita analisi dei benefici e dei lati negativi di questo tipo di pratiche preventive, la task force è giunta alla conclusione che non ci sono prove sufficiente per sostenere che esami cutanei completi condotti da medici specializzati siano in grado di ridurre le morti dovute al melanoma".
I tumori cutanei rappresentano la maggior parte dei tumori maligni identificati negli Stati Uniti, nel solo 2015 essi hanno colpito oltre 74.000 uomini e donne, inclusi i circa 9.940 pazienti morti a causa della malattia.
La maggior parte dei tumori cutanei non ha conseguenze letali, tuttavia il melanoma, una forma rara di tumore cutaneo che rappresenta meno del 2% dei casi, ha un tasso di mortalità molto alto.
Stando al parere degli esperti che compongono la task force, lo screening ha senso nei casi di pazienti adulti con una storia clinica di tumori cutanei o con sintomi di sospetto melanoma (ad esempio, un nevo che cambia dimensioni, forma o colore) ma per molti pazienti questo genere di screening può portare a biopsie non necessarie, con conseguenti cicatrici e danni che possono, nei casi peggiori, diminuire la sensibilità e l'ampiezza di movimento delle parti interessate.
La US Preventive Services Task Force, un'organizzazione indipendente finanziata dal governo per la valutazione delle prove scientifiche a supporto delle pratiche di medicina preventiva, ha aggiornato le proprie linee guida sugli screening per i tumori cutanei nel 2009 e allora, così come adesso, la task force ha trovato troppe poche prove a supporto degli screening di routine per tutta la popolazione adulta.
Uno degli studi che hanno influenzato la decisione della task force ha esaminato i dati relativi a oltre 360.000 pazienti adulti in Germania, dati raccolti nei due anni successivi ad una campagna di sensibilizzazione promossa dal governo.
I ricercatori hanno seguito i soggetti per 10 anni e hanno riscontrato una riduzione del 48% nel rischio di mortalità dovuta a melanoma nelle regioni coinvolte nella campagna di sensibilizzazione, rispetto alle regioni che non sono state oggetto della campagna; tuttavia la riduzione del rischio in termini assoluti è stata pari ad una morte per melanoma in meno per ogni 100.000 soggetti sottoposti a screening.
Lo studio ha anche messo in luce i potenziali danni legati alle pratiche di screening: circa il 4,4% degli adulti sottoposti a screening è stato indirizzato verso una biopsia per lesione sospetta, ma la maggioranza di queste biopsie non ha identificato alcun tumore. I casi di melanoma identificati sono stati pari a 1 per ogni 28 biopsie effettuate.
Il grande cambiamento rispetto alle linee guida redatte nel 2009 è stata l'eliminazione della raccomandazione a monitorare autonomamente nevi e lesioni cutanee. Sebbene questa raccomandazione potrebbe avere senso d'essere inclusa nelle raccomandazioni relative alla consulenza ai pazienti, essa non rientra negli scopi delle linee guida sullo screening.
Il Dr. Adam Friedman, portavoce della New York Academy of Medicine e ricercatore presso la George Washington University, ha dichiarato: "L'importante è che i pazienti non si facciano intimorire dalla prospettiva degli esami annuali, poiché le linee guida non sostengono che questa pratica fondamentale per la prevenzione dei tumori cutanei sia inutile".
"È anche possibile che l'attenzione della task force sia così focalizzata sul melanoma da non tener conto degli effetti devastanti di altri tumori della pelle, come il basalioma o il carcinoma a cellule squamose, che possono provocare gravi danni ai tessuti", ha commentato il Dr. Mark Lebwohl, presidente della American Academy of Dermatology.
"Tutti gli individui che notano lesioni insolite sulla loro pelle, comprese quelle che stanno cambiando e che causano prurito o sanguinamento, dovrebbero fissare un appuntamento con un dermatologo", ha aggiunto il Dr. Lebwohl, che ha concluso dicendo: "le persone con un più alto rischio di melanoma o con una storia clinica di tumori cutanei dovrebbero parlare con un dermatologo per determinare la frequenza con cui dovrebbero sottoporsi ad un esame completo della pelle".
Riferimenti:
US Preventive Services Task Force, Draft Recommendation Statement: Skin Cancer Screening. http://bit.ly/1NJYT3g