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Fattori di rischio per le ulcere digitali nella sclerosi sistemica

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Secondo uno studio osservazionale, i pazienti con sclerosi sistemica e una storia recente di ulcere digitali hanno un rischio significativamente più alto di sviluppare nuove ulcere. I risultati suggeriscono anche che i comuni trattamenti preventivi potrebbero essere insufficienti nei casi di pazienti ad alto rischio.

Lo studio è uno dei cinque studi osservazionali che compongono il progetto DeSScipher, promosso dalla Scleroderma Society di Londra, nel Regno Unito.

"Una storia di ulcere digitali nelle ultime 24 settimane dovrebbe indurre ad adottare una strategia preventiva più aggressiva, in aggiunta alla sola terapia con calcio-antagonisti e ACE-inibitori, che non si è dimostrata efficace nel prevenire le recidive rispetto ad altre opzioni terapeutiche", ha spiegato la Dr.ssa Jelena Blagojevic, dell'Università di Leeds nel Regno Unito.

Per trovare il trattamento più efficace per prevenire una recidiva delle ulcere digitali in prossimità dell'articolazione interfalangea, la Dr.ssa Blagojevic e colleghi di EUSTAR hanno esaminato 1.210 partecipanti provenienti da 28 diversi centri clinici. I risultati non hanno tuttavia mostrato differenze significative fra i diversi gruppi di trattamento rispetto all'endpoint primario, ossia l'intervallo medio senza comparsa di nuove ulcere.

La Dr.ssa Blagojevic ha dichiarato: "Abbiamo deciso di esaminare i fattori di rischio per le ulcere digitali relative alle ultime 24 settimane, indipendentemente dal tipo di trattamento". I ricercatori hanno riferito, nel corso del Systemic Sclerosis World Congress (SSWC) 2016, di aver scoperto che aver avuto un'ulcera digitale è un fattore di rischio significativo per la comparsa di altre ulcere, con un odds ratio di 3,146.

La Dr.ssa Blagojevic e colleghi hanno esaminato il sottogruppo di pazienti con una storia di ulcere digitali e hanno scoperto che le ulcere erano a maggior rischio di recidiva quando i pazienti erano stati trattati con calcio-antagonisti e ACE-inibitori rispetto ai pazienti che avevano ricevuto il bosentan, sildenafil, bosentan, e sildenafil combinati, o iloprost. Infatti, i pazienti trattati con calcio-antagonisti e ACE inibitori avevano un rischio 7,1 volte maggiore di sviluppare una nuova ulcera rispetto ai pazienti sottoposti ad altri trattamenti, secondo i dati calcolati secondo la Regressione di Cox.

Lo studio è ancora in corso e ulteriori valutazioni sono in programma prima della fine dello studio. La moderatrice della sessione, la Dr.ssa Arriane Herrick dell'Università di Manchester, ha dichiarato: "DeSScipher è un grande progetto internazionale e la sclerosi sistemica è una malattia molto rara, in merito alla quale è difficile condurre studi clinici".

"Il grande merito di DeSScipher è quello di raccogliere dati clinici da pazienti afferenti a molte diverse strutture", ha aggiunto. Tuttavia, "i risultati presentati oggi per uno dei cinque bracci dello studio, sono ancora preliminari".

"Nella pratica clinica quotidiana, quando un paziente affetto da sclerosi sistemica si rivolge a noi, il primo pensiero è se il paziente svilupperà o meno delle ulcere nel corso della malattia", ha commentato la Dr.ssa Ivone Silva, dell'ospedale di Oporto in Portogallo, che ha poi aggiunto: "alcuni pazienti hanno ulcere gravi e recidive, che destano grande preoccupazione".

Nel corso di un altro intervento, la Dr.ssa Silva ha spiegato come fino al 60% dei pazienti con sclerosi sistemica svilupperà un'ulcera digitale, la maggior parte nei primi 5 anni.

La Dr.ssa ha illustrato i risultati di uno studio osservazionale con 3 anni di follow-up nel quale sono stati confrontati 32 pazienti con fenomeno di Raynaud, 77 pazienti con sclerosi sistemica e 34 controlli. I partecipanti che hanno sviluppato ulcere digitali avevano un maggior rischio di disfunzione endoteliale e danno microvascolare, essi esibivano inoltre livelli più bassi di VEGF rispetto ai soggetti privi di ulcere.

I fattori di rischio individuati nello studio illustrato dalla Dr.ssa Silva includono: minore durata della malattia, sclerosi sistemica di tipo diffuso, coinvolgimento delle mani e presenza di teleangectasie.

Sulla base di queste informazioni, la Dr.ssa Silva suggerisce un sistema per identificare tempestivamente i pazienti a rischio di ulcere digitali: "capillaroscopia, il test di Allen e il conteggio delle teleangectasie sono test diagnostici affidabili e facili da eseguire".

Riferimenti:

Systemic Sclerosis World Congress (SSWC) 2016. intervento del 19 febbraio, 2016.