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Promettenti risultati del vaccino terapeutico contro l'HSV2

herpes virus 2 genital

Il vaccino terapeutico contro l'herpes genitale, al momento in fase di sperimentazione, ha mostrato una significativa attività antivirale in uno studio di fase II presentato nel corso del 74° congresso annuale dell'American Academy of Dermatology (AAD).

Il vaccino, chiamato al momento GEN-003, è un'immunoterapia composta da due antigeni immunogenici e da una matrice adiuvante, progettata per stimolare la risposta immunitaria da parte dei linfociti T e Bi.

Il vaccino è stato realizzato da Genocea Biosciences, che ha finanziato lo studio.

"GEN-003 è un vaccino promettente. Se verrà approvato, sarà il primo vaccino terapeutico disponibile per l'herpes genitale, nonché per qualsiasi altra malattia", ha commentato la Dr.ssa Zeena Nawas, ricercatrice presso il Center for Clinical Studies di Houston, Texas.

Il moderatore della sessione, Dr. Joel M. Gelfand, direttore della Clinical Studies Unit e professore associato di Dermatologia presso la University of Pennsylvania, ha dichiarato: "Ad oggi, la scoperta di un vaccino contro questa malattia è il Santo Graal della medicina. Il Valacyclovir va assunto a vita, mentre un agente in grado di ridurre i sintomi in maniera pressoché permanente sarebbe una vittoria importantissima".

Nello studio randomizzato, in doppio cieco, contro placebo di fase II, 310 pazienti con infezione da virus herpes simplex 2 sono stati assegnati ad uno dei sette gruppi terapeutici: 30 o 60 ug di antigeni combinati con 25, 50 o 75 ug di adiuvante, o placebo.

Tre dosi del vaccino sono state somministrate a tre settimane di distanza. Ai pazienti è stato chiesto di eseguire uno swab genitale due volte al giorno per 28 giorni prima di ricevere la prima dose di vaccino e subito dopo aver ricevuto la terza dose, poi di nuovo a 5 o 6 mesi e a 11 o 12 mesi dall'ultima dose di vaccino.

I campioni sono stati raccolti e analizzati per valutare tanto al carica virale che la risposta immunitaria. Ai pazienti è anche stato chiesto di annotare le date di comparsa e scomparsa delle lesioni durante le fasi acute.

A sei mesi, in tutti i gruppi vaccino sono state osservate significative riduzioni della carica virale. Il dosaggio più efficace è stata la combinazione di 60 ug di antigene con 75 ug adiuvante, che ha mostrato una percentuale di successo del 55%.

In tutti i gruppi vaccino, così come nel gruppo placebo, sono state osservate significative riduzioni nel numero delle lesioni. "È possibile che i pazienti si aspettassero di vedere una diminuzione delle lesioni e che abbiano riportato risultati in linea con le proprie aspettative, oppure è possibile che il periodo di follow-up sia stato troppo breve", ha commentato il Dr. Nawas, aggiungendo che i dati a 12 mesi saranno pubblicati entro l'anno.

Gli eventi avversi sistemici di grado III sono stati rari e interruzioni derivanti da reattogenicità o eventi avversi si sono verificate rispettivamente in 0, 1 e 2 soggetti in ciascun gruppo di dosaggio. La maggior parte degli eventi avversi è stata di lieve entità e si è trattato per lo più di mialgia, affaticamento e dolore o gonfiore al sito di iniezione.

"I pazienti si preoccupano molto più dei sintomi e dei segni della malattia di quanto non si preoccupino per il rischio di contagio", ha sottolineato il Dr. Gelfand, facendo notare come la risposta delle lesioni nel gruppo placebo sia un limite significativo dello studio. Tuttavia, ha aggiunto "la situazione sembra molto promettente".

Riferimenti:

American Academy of Dermatology (AAD) 74th Annual Meeting, intervento del 5 marzo 2016.