In evidenza: Primo Incontro AITEB — Associazione Italiana Terapie Estetiche con Botulino

L’Associazione Italiana Terapie Estetiche con Botulino (AITEB) è nata due anni fa con…

Uso inadeguato delle protezioni solari per i pazienti affetti da tumori cutanei

sunscreen application

Uno studio statunitense mostra come una storia clinica di tumore cutaneo maligno non basti a convincere tutti i pazienti a prendere maggiori precauzioni durante l'esposizione al sole.

I ricercatori hanno analizzato dai provenienti da un sondaggio condotto su 760 adulti con una storia clinica di tumore cutaneo e su oltre 34.000 individui senza precedenti di tumore cutaneo.

I soggetti che sono in passato stati affetti da tumori cutanei erano due volte più propensi a usare creme solari e il 50% più inclini a fare uso di cappelli e indumenti per schermarsi dai raggi solari, rispetto agli individui che non avevano una storia clinica di tumore cutaneo.

Tuttavia, "la storia clinica non si è rivelata una discriminante per quanto riguarda il numero di scottature solari, anche tenendo conto della maggior propensione alle scottature di certi individui", ha spiegato l'autore principale, Dr. Alexander Fischer della Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimora.

"È stata una scoperta che ci ha molto sorpresi", ha spiegato il Dr. Fischer: "perché questo gruppo di pazienti ha già un alto rischio di sviluppare nuovi tumori cutanei".

Un americano su cinque sarà affetto da tumore cutaneo nel corso della propria vita e negli Stati Uniti il tasso di morte per melanoma è di una persona ogni ora, secondo la American Academy of Dermatology.

Per valutare come una storia clinica di tumore cutaneo influenzi il comportamento dei pazienti relativamente all'esposizione al sole, Fischer e colleghi si sono concentrati sui tumori non-melanoma, che rappresentano il tipo più comune di tumore cutaneo. La maggior parte di questi tumori è rappresentato da carcinoma basocellulare, che può danneggiare tessuti profondi come le ossa o i muscoli ma che generalmente non si diffonde ad altre parti del corpo.

Fra i soggetti colpiti da questo tipo di tumori il 44% ha dichiarato di cercare di restare all'ombra quando si trova all'aperto, abitudine praticata dal solo 27% della popolazione di controllo, spiegano i ricercatori nell'articolo pubblicato il 16 maggio nel Journal of the American Academy of Dermatology.

Circa il 26% dei soggetti con precedenti tumori cutanei fa uso di cappelli per schermarsi dai raggi solari e circa il 21% usa indumenti a manica lunga, nella popolazione di controllo queste abitudini interessano solo l'11% e l'8% dei pazienti, rispettivamente.

Tuttavia, il sondaggio ha dimostrato che solo il 54% dei pazienti con una storia di tumore cutaneo fa uso di creme solari, una percentuale assai migliore del 33% rilevato nella popolazione generale ma comunque molto bassa rispetto a quanto sarebbe consigliabile, soprattutto nei soggetti già affetti da tumore cutaneo.

"È un segnale di allarme", spiega la Dr.ssa Elizabeth Tanzi, direttrice dell'istituto Capital Laser and Skin Care e ricercatrice presso la George Washington University School of Medicine di Washington.

"Per molti esporsi al sole è un'abitudine salutare ed è diffusa la convinzione che il rischio di tumori cutanei legati all'esposizione al sole sia sopravvalutato da parte della comunità medica", ha spiegato la Dr.ssa Tanzi, che non è stata coinvolta nello studio.

"Tuttavia, quando un individuo viene colpito da tumore cutaneo, è più probabile che cominci a prendere precauzioni prima di esporsi al sole".

"La maggior parte delle scottature non è il risultato di un'intenzionale esposizione al sole, allo scopo di abbronzarsi", ha spiegato il Dr. David Leffell della Yale School of Medicine di New Haven, "e questo è parte del problema. La maggior parte delle scottature nei pazienti con una storia clinica di tumore cutaneo sono il risultato di disattenzione o di una incorretta valutazione dei rischi rappresentati dalla permanenza al sole durante le attività all'aperto, sportive e non".

Le cattive abitudini sono dure da perdere, anche quando si è costretti ad affrontare una diagnosi di tumore cutaneo e secondo la Dr.ssa Elizabeth Martin della University of Alabama at Birmingham School of Medicine: "È fondamentale che i medici forniscano ai pazienti informazioni adeguate circa l'importanza dell'usare protezioni solari appropriate, è importante che i pazienti capiscano che la protezione dai raggi UV è l'unico fattore di rischio controllabile".

 

Riferimenti:

Journal of the American Academy of Dermatology, edizione online del 16 maggio 2016; doi:http://dx.doi.org/10.1016/j.jaad.2016.02.1236