BoNT/X: una nuova tossina botulinica
Una nuova neurotossina botulinica, chiamata BoNT/X, è in grado di agire anche su proteine che non reagiscono agli altri tipi di tossina botulinica.
"Ci ha molto sorpreso scoprire che BoNT/X non solo è in grado di aderire a substrati BoNT tradizionali, ma anche a substrati non convenzionali come VAMP4, VAMP5 e Ykt6", ha dichiarato il Dr. Pal Stenmark dell'Università di Stoccolma, in Svezia. "Siamo stati anche molto sorpresi di trovare la sequenza di questa nuova tossina in una banca dati pubblica".
Tutti e sette i sierotipi di tossina botulinica conosciuti hanno una struttura e delle funzioni simili ma aderiscono a set di proteine diversi e negli ultimi 40 anni non è stato scoperto alcun nuovo sierotipo.
Il Dr. Stenmark e colleghi hanno analizzato le sequenze genomiche disponibili nelle banche dati pubbliche e hanno identificato il gene di un nuovo tipo di tossina botulinica codificato nel cromosoma di Clostridium botulinum 111, una famiglia di Clostridium botulinum originariamente identificata nel 1996 a partire dai campioni di un bambino giapponese affetto da botulismo.
Secondo lo studio pubblicato nell'edizione online di agosto di Nature Communications, il nuovo sierotipo ha mostrato una identità di sequenza proteica minima rispetto alle altre tossine botuliniche con le quali è stato confrontato. Caratteristica fondamentale per la sua designazione come nuovo sierotipo è il fatto che BoNT/X non venga riconosciuto dagli antisieri contro i tipi di tossina conosciuti. BoNT/X induce paralisi flaccida nei topi, ma le mutazioni a 2 residui disabilitano l'attività delle sue proteasi e annullano la sua tossicità in vivo.
"Al giorno d'oggi le tossine botuliniche A e B vengono usate per una gran quantità di indicazioni terapeutiche", ha spiegato il Dr. Stenmark. "ma con la nuova tossina botulinica denominata X abbiamo la possibilità di espanderne l'impiego ad aree del tutto nuove".
Non resta che augurarsi che la comunità scientifica, l'industria farmaceutica e i medici riescano a scoprire le possibili applicazioni terapeutiche di questa nuova tossina botulinica, ma prima di tutto, saranno necessari studi tossicologici per accertarne la tossicità negli esseri umani, poiché esistono seri rischi per la sicurezza legati all'assenza di un antisiero in grado di reagire con la nuova tossina.
Riferimenti:
Zhang, S., Masuyer, G., Zhang, J., Shen, Y. et al. — Identification and characterization of a novel botulinum neurotoxin. Nature Communications, 8, 14130; doi:https://doi.org/10.1038/ncomms14130