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Foto(chemio)-terapia per il trattamento della dermatite atopica: una revisione sistematica con l'utilizzo del GRADE e le sue implicazioni nella pratica e nella ricerca

PhotochemotherapyLa foto(chemio)-terapia è una modalità di trattamento comune per i pazienti con dermatite atopica (AD), anche se da molto tempo non viene eseguita una revisione sistematica della sua efficacia.
Obiettivi
Valutare l'effetto del trattamento con foto(chemio)-terapia nei pazienti con AD e fornire le raccomandazioni di trattamento sulla base dei dati ottenuti.
Metodi
Abbiamo eseguito una ricerca elettronica in MEDLINE (OVID), EMBASE (OVID), nel Cochrane Central Register of Controlled Trials (CENTRAL), Global Resource of EczemA Trials (GRANDE) e nei registri degli studi prospettici, il tutto completato da una ricerca su PubMed per trovare gli studi recenti che ancora non erano disponibili in OVID MEDLINE. Sono stati considerati tutti gli studi randomizzati e controllati (RCT) sulla fototerapia come trattamento per l'AD.
Risultati
In totale sono stati inclusi diciannove studi (905 partecipanti): gli RCTs identificati erano generalmente eterogenei dal punto di vista clinico e qualitativo. Pertanto, non è stato possibile condurre una meta-analisi formale. Le conclusioni devono essere considerate con attenzione perché lo studio ha esaminato solo un piccolo campione di casi, e anche perché la qualità degli studi è stata variabile. Ciò nonostante, sulla base degli elementi a nostra disposizione, gli UVA1 e gli NB-UVB sembrano essere le modalità di trattamento più efficaci per la riduzione dei segni e dei sintomi clinici. Inoltre, non è stata osservata alcuna differenza tra l'utilizzo di UVA1 ad alte dosi e di UVA1 a medie dosi. Per quanto riguarda il miglioramento dei sintomi clinici, gli UVAB si sono dimostrati più efficaci degli UVA e degli UVB-BB (ma non degli UVA1); ma anche la luce a spettro completo, i PUVA e la balneo-fototerapia si sono dimostrate efficaci come opzioni di trattamento. Nel complesso non sono stati segnalati gravi effetti collaterali.
Conclusione
La fototerapia può essere una valida opzione terapeutica per i pazienti con AD. Sulla base dei risultati di questa revisione, la preferenza viene data agli UVA1 e agli NB-UVB. Ad ogni modo sono necessari ulteriori RCTs, ben progettati e di più vaste dimensioni, per poter confermare i risultati.

Storia della pubblicazione:

Titolo: Photo(chemo)therapy in the management of atopic dermatitis: an updated systematic review with the use of GRADE and implications for practice and research

Rivista: British Journal of Dermatology. doi: 10.1111/bjd.12645

Autori: F.M. Garritsen, M.W.D. Brouwer, J. Limpens, Ph.I. Spuls

Affiliazioni:Academic Medical Center, University of Amsterdam Medical library, Academic Medical Center, Amsterdam, The Netherlands

Abstract:
Background Photo(chemo)therapy is a common treatment modality in patients with atopic dermatitis (AD), but evidence on its effectiveness has not been recently systematically reviewed. Objectives To evaluate the effect of treatment with photo(chemo)therapy in AD patients and to make treatment recommendations on basis of the evidence. Methods We performed an electronic literature search in MEDLINE (OVID), EMBASE (OVID), the Cochrane Central Register of Controlled Trials (CENTRAL), Global Resource of EczemA Trials (GREAT) and prospective trial registers, complemented with a search of PubMed to find recent studies not yet available in OVID MEDLINE. All randomized controlled trials (RCT) on phototherapy for the treatment of AD were considered for data extraction. Results Nineteen studies were included (905 participants). The identified RCTs were generally clinically and qualitatively heterogeneous. Therefore a formal meta-analysis was not feasible. Conclusions must be drawn carefully because of small sample sizes, varying study quality and sometimes the absence of direct comparisons, but on the basis of the included evidence, UVA1 and NB-UVB appeared the most effective treatment modalities for the reduction of clinical signs and symptoms. No difference between high-dose-UVA1 and medium-dose-UVA1 was seen. UVAB was shown to be more effective than UVA and BB-UVB for the improvement of clinical symptoms, but not compared to UVA1. Other effective treatment options include full spectrum light, PUVA and balneophototherapy. No serious side effects were reported. Conclusion Phototherapy can be a valid therapeutic option for AD patients. Based on the results of this review, preference is given to UVA1 and NB-UVB. Further well-designed, adequately-powered RCTs are required.