In evidenza: Primo Incontro AITEB — Associazione Italiana Terapie Estetiche con Botulino

L’Associazione Italiana Terapie Estetiche con Botulino (AITEB) è nata due anni fa con…

Nevo angio-annessocentrico

Angioadnexocentric-nevusL'associazione tra nevo melanocitico e ghiandole eccrine è ben documentata e di definisce come nevo eccrine-centrato. Spesso, i nevi congeniti non giganti presentano una crescita angiocentrica e/o annesso-centrica di cellule neviche e, inoltre, i vasi sanguigni sono il sito più importante di infiltrazione e propagazione di queste cellule.
Nel nostro campione, il secondo sito più frequente è stato quello dei dotti eccrini: questi siti selettivi di infiltrazione hanno dato luogo ad un modello lineare di distribuzione di cellule neviche. Ad un rapido esame a basso ingrandimento, sono state mimate alcune patologie vascolari come la perivasculite linfocitaria e in particolare il modello "a maniche di cappotto" dell'eritema anulare centrifugo.
L'S-100 ha colorato immunologicamente le cellule linfocitoidi perivascolari e periduttali, mentre sono stati negativi il CD3, 4 e 8 per le cellule T e il CD20 e 79a per le cellule B. Inoltre, l'S-100 ha rilevato un comportamento invasivo delle cellule neviche che erano penetrate nelle pareti vascolari e duttali. Il Ki-67 è stato negativo in tutte le cellule, suggerendo una natura benigna di questa lesione.
In base a questi risultati è stato ipotizzato che le cellule intradermiche neviche della pelle fetale migrino liberamente attraverso il tessuto mesenchimale e che si fermino quando colpiscono le barriere come i vasi sanguigni e dotti eccrini, per poi propagarsi in situ.
Ma perché i vasi sanguigni e dotti eccrini attirano la quota maggiore di cellule neviche? La risposta risiede nel fatto che queste sono le barriere più grandi del derma fetale.

Storia della pubblicazione:

Titolo: Angioadnexocentric nevus

Rivista: The Journal of Dermatology. doi: 10.1111/j.1346-8138.2012.01599.x

Autori: Ken HASHIMOTO, Masahiro AMANO, Mitsuru SETOYAMA

Affiliazioni:Department of Dermatology, Wayne State University School of Medicine, Detroit, Michigan, USA Department of Dermatology, Faculty of Medicine, University of Miyazaki, Miyazaki, Japan

Abstract:
An association of melanocytic nevus with eccrine glands has been well-documented and well-known as eccrine-centered nevus. Non-giant congenital nevi sometimes contain angiocentric and/or adnexocentric growth of nevus cells. Blood vessels are the most prominent site of nevus cell infiltration and propagation. In our specimen, the second was eccrine ducts. These selective sites of infiltration gave rise to a linear pattern of nevus cell distribution. Upon cursory examination at low magnification, vascular pathologies such as lymphocytic perivasculitis and particularly “coat-sleeve-like” pattern of erythema annulare centrifugum were suggested. S-100 immunostained perivascular and periductal lymphocytoid cells while CD3, 4 and 8 for T cells, and CD20 and 79a for B cells, were all negative. S-100 detected some invasive behavior of nevus cells penetrating into the vascular and ductal walls. However, Ki-67 was negative in all cells, suggesting a benign nature of this lesion. It is postulated that intradermal nevus cells of fetal skin freely migrate through mesenchymal tissue and stop when they hit barriers such as blood vessels and eccrine ducts and propagate in situ. How does this random migration theory explain the blood vessels and eccrine ducts getting the largest share of nevus cells? It is because they are the largest barriers of fetal dermis.