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La tossicità del levamisolo mima la malattia autoimmune

Levamisole toxicityIl levamisolo è presente come contaminante o additivo della maggior parte della cocaina venduta negli Stati Uniti. Fino ad ora sono stati descritti ampiamente diversi casi di agranulocitosi attribuiti alla cocaina contaminata con levamisolo, ed è stata riportata anche una reazione vasculopatica al levamisolo stesso. Tuttavia, non sono mai state ben riconosciute le caratteristiche diagnostiche come gli anticorpi anti-citoplasma dei neutrofili (ANCA) e la positività di altri marker autoimmunitari. Per questo motivo, ancora oggi, molti pazienti ricevono una diagnosi sbagliata e vengono sottoposti a trattamenti aggressivi e spesso inutili.

Obiettivo
Speriamo di educare i medici alle caratteristiche cliniche e di laboratorio della vasculopatia indotta dal levamisolo, in modo da garantire un'accurata diagnosi e gestione dei pazienti.

Metodi
Si è trattato di una serie di casi.

Risultati
Sei pazienti sono stati ricoverati con lesioni purpuriche e cambiamenti vasculitici all'esame bioptico: 5 di loro avevano ricevuto una diagnosi di condizione autoimmune, ed erano stati trattati di conseguenza, prima che fosse rivelata la diagnosi corretta. Tutti i pazienti presentavano una positività agli ANCA e 4 pazienti avevano anche delle ulteriori anomalie dei marcatori autoimmuni. Tutti i soggetti hanno riferito un uso recente della cocaina e, alla fine, hanno ricevuto la diagnosi di vasculopatia indotta da levamisolo.

Limitazioni
Il limite di questo studio osservazionale è stato la dimensione del campione.

Conclusioni
Tutti i pazienti con lesioni purpuriche e positività agli ANCA dovrebbero essere valutati per l'esposizione alla cocaina. È importante sapere che il levamisolo può indurre la positività agli ANCA e determinare altre anomalie dei marcatori autoimmuni. Questi pazienti, allora, potranno essere trattati con strategie terapeutiche meno aggressive rispetto a quelle usate per le vasculiti primarie associate agli ANCA.

Storia della pubblicazione:

Titolo: Levamisole toxicity mimicking autoimmune disease

Rivista: Journal of the American Academy of Dermatology. Volume 69, Issue 6 , Pages 954-959, December 2013

Autori: Lauren Strazzula, Katherine K. Brown, Joaquin C. Brieva, Brendan J. Camp, Hillary C. Frankel, Eugene Kissin, Matthew J. Mahlberg, Mary Alice Mina, Miriam K. Pomeranz, Isaac Brownell, Daniela Kroshinsky

Affiliazioni:Department of Dermatology, Massachusetts General Hospital, Boston, Massachusetts Department of Dermatology, Harvard Medical School, Boston, Massachusetts

Abstract:
Background Levamisole is present as a contaminant or additive in most cocaine sold in the United States. Cases of agranulocytosis attributed to levamisole-tainted cocaine have been widely described. A vasculopathic reaction to levamisole has also been reported; however, diagnostic features such as antineutrophil cytoplasmic antibody (ANCA) and additional autoimmune marker positivity are not well recognized. As such, many patients are given a misdiagnosis, prompting aggressive and often unnecessary treatment. Objective We hope to educate practitioners about the clinical and laboratory features of levamisole-induced vasculopathy to ensure accurate diagnosis and management. Methods This was a case series. Results Six patients were admitted with purpuric lesions and vasculitic changes on biopsy specimen; 5 of them were given the diagnosis of and treated for autoimmune conditions before their true diagnosis was revealed. All patients had ANCA positivity, and 4 had additional abnormalities in autoimmune markers. All patients reported recent cocaine abuse, and were ultimately given the diagnosis of levamisole-induced vasculopathy. Limitations This observational study is limited by sample size. Conclusions Patients presenting with purpuric lesions with ANCA positivity should be assessed for cocaine exposure. It is important to recognize that levamisole may not only induce ANCA positivity but also other autoimmune marker abnormalities. Patients can often be treated with less aggressive therapeutic strategies than what is used for primary ANCA-associated vasculitides.