In evidenza: Primo Incontro AITEB — Associazione Italiana Terapie Estetiche con Botulino

L’Associazione Italiana Terapie Estetiche con Botulino (AITEB) è nata due anni fa con…

Analisi retrospettiva del rapporto tra la dermatite seborroica infantile e la dermatite atopica

Infantile-Seborrheic-DermatitisUn numero crescente di dermatologi contesta l'esistenza della dermatite seborroica infantile (ISD) come entità clinica indipendente. Pertanto lo scopo di questo studio è stato quello di valutare le caratteristiche epidemiologiche dell'ISD in una popolazione di bambini greci, valutare il suo decorso e identificare le eventuali associazioni con altre comuni dermatosi dell'infanzia. In particolare, sono stati inclusi nello studio i bambini provenienti della regione di Atene a cui, tra il 1997 e il 2011, erano state identificate le caratteristiche cliniche tipiche dell'ISD. Retrospettivamente, sono stati raccolti i dati rilevanti dalle loro cartelle cliniche utilizzando un modulo standardizzato.

Alla fine, ottantasette bambini hanno partecipato allo studio: di questi, 50 erano maschi e 37 erano femmine, l'età media al momento della diagnosi è stata di 3.1 mesi. Per la maggior parte dei bambini, le zone del corpo più colpite sono state il cuoio capelluto e la faccia (78/87), mentre le aree meno colpite sono state il tronco e gli arti (9/87). In tutti i casi, si sono presentati eritema e desquamazione in grado da lieve a moderato. Quarantanove bambini su 87 sono stati seguiti per un periodo di 5 anni: in una fase successiva, trenta bambini di questo gruppo hanno sviluppato le caratteristiche della dermatite atopica (AD) secondo i criteri diagnostici britannici per l'AD.

Ventitré di questi bambini hanno ricevuto una diagnosi di AD dopo un periodo medio di 6.4 mesi dall'esordio dell'ISD e sette presentavano già le caratteristiche cliniche dell'AD al momento della diagnosi di ISD. I restanti 19 bambini nel gruppo del follow-up non hanno sviluppato altre malattie croniche della pelle, ma anzi hanno avuto una guarigione completa entro 6 mesi dall'insorgenza. Gli altri trentotto pazienti non hanno avuto più ulteriori follow-up dopo la diagnosi iniziale di ISD.

Nonostante la mancanza di informazioni sul decorso della malattia per l'ultimo gruppo e, ammesso che tutti i soggetti siano guariti, la prevalenza di AD (34.4%) nel campione con ISD è stato significativamente più elevato rispetto alla prevalenza di AD (10.7%) nella popolazione generale per la stessa fascia di età: questo è stato dimostrato da un precedente studio effettuato nel comune di Atene (p < 0.001).

Un significativo numero di bambini ha sviluppato AD poco dopo la diagnosi di ISD. Questo risultato dimostra una forte associazione nel decorso clinico tra le due malattie o indica che probabilmente possono essere comprese nello stesso spettro clinico; ad ogni modo devono essere condotti ulteriori studi epidemiologici per valutare l'importanza di questo risultato.

Storia della pubblicazione:

Titolo: Retrospective Analysis of the Relationship Between Infantile Seborrheic Dermatitis and Atopic Dermatitis

Rivista: Pediatric Dermatology. doi: 10.1111/pde.12216

Autori: Alex Alexopoulos Consultant in Pediatric Dermatology, Talia Kakourou Consultant in Pediatric Dermatology, Irene Orfanou Consultant in Pediatrics, Athina Xaidara Consultant in Pediatrics, George Chrousos Professor in Pediatrics

Affiliazioni:First Department of Pediatrics, University of Athens, Aghia Sofia Children's Hospital, Athens, Greece

Abstract:
A growing number of dermatologists dispute the existence of infantile seborrheic dermatitis (ISD) as an independent clinical entity. Therefore the aim of the present study was to estimate the epidemiologic features of ISD in a defined population of Greek children, assess its course, and identify associations, if any, with other common dermatoses of childhood. Children from the region of Athens who were examined and diagnosed with typical clinical features of ISD between 1997 and 2011 were included in the study. The relevant data were collected retrospectively from their medical records using a standardized form. Eighty-seven children were enrolled (50 boys, 37 girls; mean age 3.1 mos at the time of ISD diagnosis). The main body areas affected were the scalp and face for the majority of the children (78/87), whereas the trunk and limbs were less frequently involved (9/87). In all cases, erythema and scaling of affected patients were mild to moderate. Forty-nine of the 87 children were followed up over a period of 5 years. Thirty children in this group developed features of atopic dermatitis (AD) at a later stage, according to the UK diagnostic criteria of AD, and 23 of these children were diagnosed with AD, at an average time interval of 6.4 months from ISD onset, and seven presented with clinical features of AD at the time of ISD diagnosis. The remaining 19 children in the follow-up group progressed without developing any other chronic skin disease, and all recovered within 6 months of its onset. Thirty-eight had no further follow-up after their initial ISD diagnosis. In spite of the lack of information on the disease course for the last group, assuming they all recovered, the prevalence of AD (34.4%) in our ISD sample was significantly higher than the prevalence of AD (10.7%) in the general population for the same age group, as shown in a previous study performed in the municipality of Athens (p < 0.001). A significant number of children were found to develop AD shortly after their ISD diagnosis. This finding demonstrates a strong association in the clinical course between the two diseases or indicates that the two diseases may be in the same clinical spectrum. Further epidemiologic studies must be conducted to assess the significance of this finding.