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Nevo sebaceo

Naevus-sebaceusUna RASopatia mosaico

I nevi epidermici sono dei comuni disturbi cutanei a mosaico che si verificano nello 0.1-0.3% dei nati vivi.
Essi sono suddivisi in nevi cheratinociti e organoidi, quest'ultimo comprendente anche il nevo sebaceo (NS).
Tipicamente, l'NS si sviluppa come una placca giallo-arancio sul cuoio capelluto e rappresenta un'amartoma contenente elementi epidermici, sebacei e apocrini.

Le caratteristiche istologiche dell'NS nell'infanzia includono l'ipercheratosi, l'acantosi, l'aumento dei lobuli sebacei e i follicoli piliferi primitivi.
Durante la pubertà, la maggior parte delle lesioni sviluppano componenti sebacee e apocrine ancora più importanti.
Successivamente, si possono presentare dei tumori secondari in circa il 25% degli NS; la maggior parte delle lesioni sono benigne (ad esempio il tricoblastoma, il siringocistoadenoma papillifero o altre proliferazioni basaloidi), ma dagli NS si possono sviluppare anche tumori maligni (< 1%).

Recentemente è stato dimostrato il mosaicismo somatico con mutazioni attivanti di Ras in HRAS o KRAS nei cheratinociti lesionali di NS (ma non negli adiacenti fibroblasti dermici o cutanei non lesionali).
Queste mutazioni portano all'attivazione costitutiva delle vie di segnalazione RAF–MEK–ERK e della fosfoinositide 3-chinasi determinando un aumento della proliferazione cellulare.
Un mosaicismo simile ma più esteso sembra essere alla base della sindrome di Schimmelpenning–Feuerstein–Mims.

La mutazione più comune è la c.37G>C (p.Gly13Arg) in HRAS che è presente in oltre il 90% degli NS.
Questa mutazione sembra essere presente anche nei casi di NS che sviluppano tumori secondari, per quanto non siano state ancora identificate mutazioni aggiuntive (secondo colpo) o altri eventi genetici.
Il trattamento degli NS comporta spesso l'escissione chirurgica profilattica, ma la recente identificazione di importanti anomalie nella segnalazione epidermica alla base della proliferazione cellulare pone le base per il futuro sviluppo di nuovi trattamenti medici che si rivolgano specificatamente a queste vie di segnalazione aberranti.

Storia della pubblicazione:

Titolo: Naevus sebaceus: a mosaic RASopathy

Rivista: Clinical and Experimental Dermatology. doi: 10.1111/ced.12209

Autori: A. Aslam, A. Salam, C. E. M. Griffiths, J. A. McGrath

Affiliazioni:Dermatology Centre, Salford Royal NHS Foundation Trust, University of Manchester, Manchester, UK St John's Institute of Dermatology, King's College London (Guy's Campus), London, UK

Abstract:
Epidermal naevi are common cutaneous mosaic disorders that occur in 0.1–0.3% of live births. They are subdivided into keratinocytic and organoid naevi, the latter including naevus sebaceus (NS). Typically, NS develops as a yellowish-orange plaque on the scalp, and represents a hamartoma containing epidermal, sebaceous and apocrine elements. The histological features of NS sampled in childhood include hyperkeratosis, acanthosis, increased sebaceous lobules, and primitive hair follicles. During puberty, most lesions develop more prominent sebaceous and apocrine components. Subsequently, secondary tumours may occur in around 25% of NS; most lesions are benign (e.g. trichoblastomas, syringocystadenoma papilliferum or other basaloid proliferations), although malignant tumours arising within NS can occur (< 1%). Recently, somatic mosaicism has been shown, with activating Ras mutations in HRAS or KRAS in NS lesional keratinocytes (but not in adjacent nonlesional skin or dermal fibroblasts). These mutations lead to constitutive activation of the RAF–MEK–ERK and phosphoinositide 3-kinase signalling pathways, and result in increased cellular proliferation. Similar but more extensive mosaicism underlies Schimmelpenning–Feuerstein–Mims syndrome. The most common mutation is c.37G>C (p.Gly13Arg) in HRAS, which is present in > 90% of NS. This mutation also seems to be present in NS cases that develop secondary tumours, although no additional mutations (second hit) or other genetic events have yet been identified. Treatment of NS often involves prophylactic surgical excision, but the recent identification of key epidermal signalling abnormalities underlying the cell proliferation means that future development of new medical treatments for NS that target the aberrant signalling pathways may also be feasible.