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Fare prevenzione con i probiotici

probioticsQual è l'efficacia e la sicurezza dei probiotici per la prevenzione della malattia associata a Clostridium difficile (CDAD) negli adulti e nei bambini trattati con antibiotici?

Origine dei dati:
Sono stati rivisti gli studi tra il 1945 e il 2012 di sei database scientifici primari (Registro Centrale Cochrane dei Trial clinici Controllati, MEDLINE, EMBASE, CINAHL, il Database Alleati e Medicina Complementare e il Web of Science), nonché 12 risorse di letteratura grigia con gli abstract e i rapporti supplementari. Delle 1435 citazioni individuate inizialmente con le ricerche nei database, 101 articoli sono stati sottoposti a revisione integrale del testo.

Selezione:
Tra gli studi presi in considerazione sono stati scelti in modo casuale quelli che avevano coinvolto pazienti trattati con antibiotici e che avevano (1) confrontato l'effetto di una qualsiasi dose di probiotico con il placebo o con nessun trattamento e (2) avevano riportato l'incidenza della diarrea con associato il test citotossico sulle feci o la coltura positiva per C difficile.

Estrazione dei dati e sintesi:
Due revisori hanno estratto i dati utilizzano moduli di estrazione standardizzati ed entrambi hanno valutato indipendentemente il rischio di bias. Ogni risultato è stato valutato individualmente con il criterio GRADE (Grading of Recommendations Assessment, Development and Evaluation). Inoltre, i dati sono stati raggruppati secondo un modello ad effetti casuali per il calcolo dei rischi relativi e degli intervalli di confidenza al 95%.

Principali risultati e misure:

È stata calcolata l'incidenza di CDAD e l'incidenza degli effetti avversi nei soggetti trattati con probiotici rispetto al placebo o a nessun trattamento.

Risultati:
Per l'analisi sono stati inclusi venti studi comprendenti 3818 partecipanti. L'uso dei probiotici è stato associato con una riduzione del 66% nell'incidenza di CDAD (rischio relativo raggruppato, 0.34 [CI al 95%, da 0.24 a 0.49]); l'analisi per sottogruppi non ha dimostrato differenze significative. Sulla base dei 17 studi inclusi che hanno riportano i tassi degli eventi avversi, il 9.3% dei pazienti trattati con probiotici ha sperimentato eventi avversi rispetto al 12.6% dei pazienti di controllo (rischio relativo, 0.82 [CI, da 0.65 a 1.05]),.

Conclusioni degli autori:
Gli autori hanno stimato che in una popolazione con il 5% di incidenza di CDAD associata agli antibiotici, la profilassi con i probiotici potrebbe evitare 33 episodi ogni 1000 persone senza aumentare in modo significativo il rischio di eventi avversi. Inoltre, la fiducia generale delle stime di effetto è stata valutata come moderata sia per quanto riguarda CDAD che per l'incidenza degli eventi avversi.

Storia della pubblicazione:

Titolo: Practicing Prevention With Probiotics

Rivista: JAMA Dermatol. 2013;149(12):1422-1424. doi:10.1001/jamadermatol.2013.6226

Autori: Vinod E. Nambudiri; Michael E. Bigby

Affiliazioni:Department of Dermatology, Harvard Medical School, Boston, Massachusetts Department of Medicine, Brigham and Women’s Hospital, Boston, Massachusetts Department of Dermatology, Beth Israel Deaconess Medical Center, Boston, Massachusetts

Abstract:
Question: What are the efficacy and safety of probiotics for the prevention of Clostridium difficile–associated disease (CDAD) in adults and children receiving antibiotics? Data Sources: Six primary scientific databases (Cochrane Central Register of Controlled Trials, MEDLINE, EMBASE, CINAHL, Allied and Complementary Medicine Database, and Web of Science), as well as 12 gray-literature resources covering additional abstracts and reports, were reviewed for studies dated 1945 to 2012. Of 1435 citations initially identified through database searches, 101 articles underwent full text review. Study Selection: Included studies were randomized clinical trials involving patients treated with antibiotics that (1) compared the effect of any dose of any specified probiotic with placebo or no treatment and (2) reported the incidence of diarrhea with associated stool cytotoxin assay or culture positive for C difficile. Data Extraction and Synthesis: Data were extracted by 2 reviewers using standardized extraction forms. Reviewers independently assessed risk of biases. Each outcome was individually rated using Grading of Recommendations Assessment, Development and Evaluation criteria. Data were pooled using random-effects modeling for calculation of relative risks and 95% confidence intervals. Main Outcomes and Measures: Incidence of CDAD and incidence of adverse effects in participants treated with probiotics versus placebo or no treatment. Results: Twenty trials including 3818 participants were included for analysis. Probiotic use was associated with a 66% reduction in the incidence of CDAD (pooled relative risk, 0.34 [95% CI, 0.24 to 0.49]). Subgroup analyses did not demonstrate significant differences. Of patients treated with probiotics, 9.3% experienced adverse events, compared with 12.6% of control patients (relative risk, 0.82 [CI, 0.65 to 1.05]), on the basis of the 17 included studies reporting adverse event rates. Authors’ Conclusions: The authors estimate that in a population with 5% incidence of antibiotic-associated CDAD, probiotic prophylaxis would prevent 33 episodes per 1000 persons without significant increase in adverse events. The overall confidence of effect estimates was rated as moderate for both CDAD and adverse event incidence.