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I risultati positivi dei test sierologici per Chlamydia trachomatis nelle donne in cura per l'infertilità rappresentano un fattore prognostico negativo per l'inizio di una gravidanza intrauterina

Women-Seeking-Care-for-InfertilityNon sono disponibili studi precedenti che valutino i tassi di gravidanza senza tecniche di fecondazione in vitro (IVF) tra le donne con risultati sierologici positivi per clamidia rispetto alle donne con sierologia negativa. Pertanto, abbiamo voluto determinare se la positività alle IgG per Chlamydia trachomatis potesse determinare una riduzione dei tassi di gravidanza senza IVF.

Metodi
Tra il Gennaio 2007 e giugno 2009 è stato condotto uno studio prospettico osservazionale in un centro di riproduzione affiliato all'università e un totale di 1279 pazienti visitati presso il Continuum Reproductive Center sono stati sottoposti allo screening per le immunoglobuline G verso C. trachomatis. Successivamente sono stati rivisti i grafici in base all'isterosalpingografia, alla laparoscopia, ai cicli di trattamento e agli ultrasuoni di una gravidanza intrauterina. L'outcome primario è stato il tasso cumulativo di gravidanza non- IVF.

Risultati
Settanta (5.5%) partecipanti su 1279 hanno avuto un risultato sierologico positivo per la clamidia. I partecipanti con sierologia positiva hanno presentato un numero significativamente maggiore di blocchi tubarici all'isterosalpingografia (37.5% vs. 10.1%, P = 0.001) e danni tubarici confermati per via laparoscopica (85.7% vs. 48.9%, P = 0.002). La percentuale di tutti i partecipanti che hanno ottenuto una gravidanza non IVF documentata all'ecografia, presso il nostro centro, è stata significativamente più bassa tra i partecipanti positivi per Chlamydia (10.0% rispetto al 21.7%) tra quelli sieronegativi (P < 0.02). Il tasso di gravidanza non-IVF tra i pazienti con test positivo per gli anticorpi verso clamidia è stato del 57%, inferiore rispetto al tasso di gravidanza tra le pazienti con test negativo per gli anticorpi contro clamidia (tasso di rischio, 0.43; intervallo di confidenza al 95%, 0.20-0.92). Sia i tassi per ciclo che quelli cumulativi per la gravidanza IVF sono stati equivalenti nei partecipanti sieropositivi e sieronegativi.

Conclusioni
Questo è stato il primo grande studio ad aver riferito che lo screening sierologico positivo può essere predittivo sia di danno tubarico che del ridotto tasso cumulativo di gravidanza, quando si esclude il trattamento con IVF.

Storia della pubblicazione:

Titolo: Positive Chlamydia trachomatis Serology Result in Women Seeking Care for Infertility Is a Negative Prognosticator for Intrauterine Pregnancy

Rivista: Sexually Transmitted Diseases: November 2013 — Volume 40 — Issue 11 — p 842- 845doi: 10.1097/OLQ.0000000000000035

Autori: Keltz, Martin D. MD*; Sauerbrun-Cutler, May-Tal MD*; Durante, Margaret S. MD†; Moshier, Erin MS‡; Stein, Daniel E. MD*; Gonzales, Eric MS

Affiliazioni:

Abstract:
Background There are no prior studies that assess the non–in vitro fertilization (IVF) pregnancy rates in chlamydia serology- positive versus serology- negative women. Therefore, we wanted to determine whether a positive Chlamydia trachomatis immunoglobulin G serology result predicts reduced clinical pregnancy rates without IVF. Methods A prospective observational study was performed at a university-affiliated reproductive center. A total of 1279 new infertility patients seen at the Continuum Reproductive Center between January 2007 and June 2009 underwent C. trachomatis immunoglobulin G screening. Charts were later reviewed for hysterosalpingography, laparoscopy, treatment cycles, and ultrasound evidence of an intrauterine pregnancy. The main outcome measure was non- IVF cumulative pregnancy rates. Results Seventy (5.5%) of 1279 of the participants were found to have a positive chlamydia serology result. Serology- positive participants had significantly more tubal block on hysterosalpingography (37.5% vs. 10.1%, P = 0.001) and laparoscopically confirmed tubal damage (85.7% vs. 48.9%, P = 0.002). The percent of all participants who achieved an ultrasound documented clinical pregnancy, at our center, without IVF was significantly lower among Chlamydia-positive participants (10.0% versus 21.7%) in seronegative participants (P < 0.02). The hazard rate of non-IVF clinical pregnancy among chlamydia antibody testing– positive patients was 57% less than the rate of pregnancy among chlamydia antibody testing–negative patients (hazard ratio, 0.43; 95% confidence interval, 0.20– 0.92). Both the per-cycle and the cumulative IVF pregnancy rates were equivalent in seropositive and in seronegative participants. Conclusions This is the first large study to report that a positive serology screening result is both predictive of tubal damage and a reduced cumulative pregnancy rate when excluding treatment with IVF.