La tinea interdigitale può essere trasmessa per via sessuale
Secondo un gruppo di ricercatori svizzeri, una serie di casi di tinea nella regione genitale a seguito di viaggi nel Sud-est asiatico suggerisce una trasmissione sessuale della patologia.
"Placche o pustole eritematose nettamente delimitate e ristrette alla zona genitale fanno pensare ad un caso di tinea e la tinea interdigitale dovrebbe essere aggiunta alla lista di patogeni a trasmissione sessuale".
In uno studio pubblicato il 12 giugno nella versione online di Sexually Transmitted Diseases il Dr. Lautenschlager e colleghi dell'Ospedale Triemlu di Zurigo descrivono come, nel periodo compreso fra Marzo e Luglio 2014, cinque uomini e due donne rivoltisi alla clinica abbiamo presentato sintomi coerenti con la tinea nella zona genitale.
Tutti i soggetti hanno riferito di aver avuto rapporti sessuali nel Sud-est asiatico e tutti hanno dichiarato di aver usato il preservativo. Quattro dei cinque uomini hanno dichiarato di aver avuto rapporti sessuali con prostitute del luogo.
Prima di rivolgersi alla clinica, i pazienti si erano sottoposti a terapia farmacologica topica con corticosteroidi, antibiotici e antimicotici. I soggetti esibivano placche eritematose nettamente demarcate nelle aree del pube, delle grandi labbra e i prossimità del fusto del pene, in un paziente le placche eritematose interessavano anche lo scroto. Entrambi i soggetti femminili mostravano inoltre placche nella regione dei glutei e nella zona del collo.
In sei pazienti è stata rilevata la presenza di Trichophyton interdigitale (precedentemente conosciuto come Trichophyton mentagrophytes). Gli esami per altre infezioni sessualmente trasmissibili sono risultati negativi per tutti i pazienti.
Tutti i soggetti hanno avuto bisogno di sottoporsi ad un trattamento antimicotico. Sei sono stati trattati con terbinafine e un paziente è stato sottoposto a terapia con itraconazolo. La terapia ha vuto una durata media di cinque settimane. Sono state impiegate una varietà di opzioni terapeutiche fra le quali: crema al clotrimazolo, crema al terbinafine e antibiotici sistemici. In tre casi è stata necessaria la terapia sistemica con prednisone e due soggetti sono stati ricoverati a causa del dolore.
I ricercatori concludono che "la diagnosi clinica di tinea nell'area genitale è spesso difficile, ma i medici dovrebbero essere coscienti di questa possibilità, soprattutto perché le lesioni potrebbero essere male interpretate come follicolite batterica, eczema o psoriasi vulgaris."
Gli autori dello studio fanno anche notare come l'uso del preservativo non garantisca un'adeguata protezione e come "i casi di tinea genitale sembrano destinati ad aumentare in futuro, soprattutto in considerazione delle moderne rotte turistiche".
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