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Griseofulvina e terbinafina, le terapie di prima linea per la Tinea Capitis

La griseofulvina e la terbinafina dovrebbero essere considerate i trattamenti di prima linea nel trattamento della tinea capitis, secondo una review pubblicata da Cochrane.

Secondo l'opinione del Dr. Min Zhang, del West China Hospital di Chengdu, e colleghi sono necessari ulteriori studi per valutare l'efficacia e la sicurezza dei nuovi farmaci per il trattamento della Tinea Capitis, come si legge nell'articolo pubblicato il 22 novembre nell'edizione online del Journal of the American Academy of Dermatology.

La Tinea Capitis colpisce prevalentemente i bambini e raramente interessa gli individui adulti, fanno notare i ricercatori. I trattamenti antimicotici sono al momento la terapia principale per la Tinea Capitis, ma la loro efficacia e la loro sicurezza non sono state ancora sufficientemente studiate.

Il Dr. Zhang e colleghi hanno esaminato 25 studi randomizzati e controllati, che hanno coinvolto un totale di oltre 4.400 soggetti. Le specie Trichophyton sono state studiate più spesso delle specie Microsporum, mentre T. tonsurans e M. canis sono state responsabili per la maggior parte delle infezioni. Gli studi erano quasi tutti di qualità bassa o media.

Gli effetti di terbinafina e griseofulvina sui bambini colpiti da infezione da Trichophyton mista a Microsporum sono stati simili (rischio relativo 1,08). Sulla base di due diversi studi, la terbinafina è risultata significativamente più efficace nel curare le infezioni da T. tonsurans rispetto alla griseofulvina (rischio relativo 1,47), mentre è risultata meno efficace della griseofulvina nel trattare le infezioni da Microsporum (rischio relativo 0,68).

Itraconazolo e fluconazolo hanno avuto effetti simili alla griseofulvina e alla terbinafina nel trattamento delle infezioni da Trichophyton.

"Rimangono aperte alcune questioni relative ai potenziali vantaggi di questi nuovi antimicotici, come terbinafina, itraconazolo e fluconazolo, sia quando vengono confrontati gli uni con gli altri sia rispetto alla griseofulvina", scrivono gli autori, "gli studi futuri su queste sostanze dovrebbero essere progettati allo scopo di evidenziare gli eventuali vantaggi, individuare i dosaggi e le durate ottimali per la terapia".