Rivestimento dei dispositivi endovascolari e complicanze cutanee
Un nuovo studio collega i rivestimenti dei dispositivi endovascolari ad embolizzazioni ed occlusioni microvascolari che possono causare porpora o livedo racemosa.
La Dr.ssa Alina Bridges, del dipartimento di Dermatologia della Mayo Clinic di Rochester in Minnesota, ha dichiarato che lo studio è stato condotto per "portare all'attenzione di medici e patologi il fenomeno poco conosciuto dell'embolizzazione iatrogena del gel a polimeri idrofili, che può interessare la pelle e manifestarsi sotto forma di porpora". Il fenomeno possiede una "caratteristica morfologia microscopica e il potenziale per interessare gli organi interni", ha aggiunto.
È pratica comune rivestire i dispositivi endovascolari di gel a polimeri idrofili per migliorarne la manovrabilità e per prevenire vasospasmi; tuttavia ci sono state segnalazioni di embolizzazione del rivestimento, con conseguenti reazioni gravi come ictus, infarto polmonare e morte.
La Dr.ssa Bridges e colleghi hanno presentato uno studio su caso basato su otto pazienti con livedo racemosa e porpora purpura a seguito di una procedura endovascolare. I pazienti sono stati sottoposti a biopsia a punzone, con campioni trattati con colorazione con ematossilina eosina.
Secondo l'articolo pubblicato il 31 agosto nel Journal of the American Academy of Dermatology; i soggetti dello studio avevano un'età compresa fra i 58 e gli 81 anni, erano in prevalenza maschi e la maggior parte di esse avevano subito in passato procedure endovascolari.
In tutti i pazienti tranne uno, le lesioni cutanee erano unilaterali e tutti i pazienti, ad eccezione di due, erano asintomatici. Sei pazienti presentavano livedo racemosa e due porpora. Tutti i casi esibivano occlusione pauci-infiammatoria nel derma medio e piccoli vasi superficiali.
Analogamente, il profilo istopatologico era coerente con i casi precedentemente segnalati di emboli secondari dovuti a gel idrofilo.
In tre pazienti non erano presenti indicazioni di embolia diffusasi agli organi, tuttavia uno dei pazienti è deceduto per via di cause ancora non accertate e quattro pazienti hanno avuto complicanze postoperatorie, fra cui ischemia del midollo spinale, danno renale acuto e infarto cerebrale. In tutti i casi, le manifestazioni cutanee si sono risolte senza necessità di alcun intervento.
Gli autori sospettano che l'incidenza di questo tipo di embolizzazione sia raramente riconosciuta, specialmente con l'uso diffuso dei rivestimenti a gel a polimeri idrofili. "Questo studio evidenzia quanto sia importante attirare l'attenzione su questa rara complicanza iatrogena e quanto sia cruciale esaminare la storia clinica del paziente per determinare se ci sia stata un'esposizione recente al rivestimento idrofilo di certi dispositivi intravascolari", ha commentato la Dr.ssa Bridges.
Riferimenti:
JAMA Dermatology, 73, IV, 666-671, agosto 2015.