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Risultati promettenti per vismodegib e radioterapia contro il BCC

basalioma

Uno studio su caso di due pazienti ha suggerito una potenziale sinergia fra vismodegib (Erivedge, Genetech) e radioterapia nel trattamento del carcinoma basocellulare in stadio avanzato.

Gli autori dello studio riferiscono che la combinazione di vismodegib e radioterapia "sembra essere efficace e ben tollerato" e sottolineano come "entrambi i pazienti non hanno mostrato progressione della malattia all'ultimo follow-up, nonostante avessero sospeso la terapia con vismodegib, per via degli effetti collaterali, e non avessero intrapreso altri tipi di terapia".

Vismodegib va assunto per via orale e fa parte di una nuova classe di farmaci progettati per inibire in modo selettivo la traduzione del segnale nel patway Hedgehog, la cui attivazione anomala è legata a diverse neoplasie, tra le quali il BCC. Vismodegib inibisce l'espressione della proteina Smoothened (Smo), coinvolta nella trasduzione del segnale Hedgehog.

Nel 2012 l'agenzia americana FDA ha approvato il vismodegib per la terapia del BCC metastatico o con recidiva post resezione, nonché per i pazienti per i quali non si ritiene appropriato procedere con un intervento chirurgico o con la radioterapia.

"Negli ultimi anni c'è stato un crescente interesse rispetto alla potenziale espansione d'uso di vismodegib, sia come monoterapia che in aggiunta ad altri trattamenti", scrivono la Dr.ssa Wendy Y. Hara, del dipartimento di Oncologia della Stanford University School of Medicine della California, e colleghi nello studio pubblicato nel numero di settembre di JAMA Dermatology.

Sebbene l'interazione fra radioterapia e inibizione del pathway Hedgehog non sia stata ancora studiata in maniera approfondita, il progresso dei due casi in esame, combinato ai dati clinici preesistenti, supporta l'ipotesi di una sinergia fra vismodegib e radioterapia.

Il primo caso esaminato nello studio è quello di un paziente di 60 anni con un BCC localizzato sulla punta del naso, trattato inizialmente con tecnica chirurgica di Mohs.

Dieci mesi dopo l'intervento il paziente ha sviluppato dolore e intorpidimento del nervo cranico sinistro, inizialmente attribuiti a nevralgia del trigemino. Il dolore del paziente ha continuato a progredire nei successivi 3,5 anni ed è stato infine rilevato che l'evento lesivo aveva dato origine a paralisi cerebrale. La risonanza magnetica ha poi sollevato dubbi circa una possibile diffusione perineurale del tumore finché la biopsia ha confermato la diagnosi di BCC con invasione perineurale. Al paziente è stata prescritta una terapia combinata con vismodegib (150mg/giorno) e radioterapia (66 Gy in 33 frazioni).

Il paziente ha sviluppato dermatite e mucosite di primo grado durante la radioterapia ma ha poi portato a termine il trattamento nella sua interezza e il dolore si è attenuato già a partire dalla prima metà del ciclo di terapia. Dopo la radioterapia il paziente ha continuato il trattamento, assumendo vismodegib per 3 mesi, ma ha poi interrotto l'assunzione a causa degli effetti collaterali (alterazioni del gusto, perdita di appetito, crampi muscolari e affaticamento cronico). I ricercatori osservano che al follow-up a 9 mesi il paziente presentava stabilizzazione della malattia, minor debolezza dei muscoli facciali e assenza di dolore.

Il secondo caso presentato nello studio è quello di un uomo di 70 anni con BCC della palpebra inferiore sinistra e del cantale laterale, trattata inizialmente con tecnica chirurgica di Mohs.

Tre anni dopo il paziente ha sviluppato diplopia e una nuova massa si è sviluppata sopra il cantale laterale sinistro, al sito di ricostruzione della palpebra inferiore. Gli è stato prescritto vismodegib al dosaggio di 150 mg/giorno per ridurre la lesione in vista della resezione; dopo 2 mesi dall'inizio della terapia la risonanza magnetica dell'orbita ha rivelato una lesione laterale all'orbita sinistra.

Dopo la resezione della lesione (che ha risparmiato il globo oculare) con esito positivo, il paziente è stato trattato con radioterapia (51 Gy in 17 frazioni) e ha continuato ad assumere vismodegib. Il particolare programma di radioterapia usato è stato pensato per venire incontro ai problemi di trasporto e sociali del paziente.

Durante la radioterapia il paziente ha sviluppato dermatite di primo grado al sito di irradiazione. Dopo 2 settimane dal completamento della radioterapia, il paziente ha sospeso l'assunzione di vismodegib a causa degli effetti collaterali (perdita di peso, difficoltà respiratorie), ma al follow-up a 12 mesi, il paziete era in totale remissione.

 

La terapia combinata come nuova opzione di trattamento

L'esame di questi due casi dimostra che è possibile considerare la terapia combinata fra le opzioni di trattamento per il BCC avanzato, secondo il Dr. John M. Strasswimmer, del Lynn Cancer Institute e afferente al Moffitt Oncology Network, che ha espresso la propria opinione in un editoriale che ha accompagnato la pubblicazione dell'articolo.

Il Dr. Strasswimmer ha sottolineato come i due pazienti non siano riusciti a tollerare più di 6 mesi di terapia, "un problema già evidenziato da altri ricercatori", e come questo renda "particolarmente significativo" il fatto che entrambi i pazienti abbiano mantenuto i miglioramenti ottenuti anche ad un anno di distanza dalla cessazione del trattamento.

"I risultati dello studio sono molto promettenti e dovrebbero servire da guida per altri team di ricercatori che si occupano di trattare questo tipo di tumori, particolarmente difficili da approcciare terapeuticamente", ha concluso il Dr. Strassswimmer, allineandosi con l'opinione degli autori dello studio, Dr.ssa Hara e colleghi, che hanno sottolineato come al momento esista ancora una "scarsa esperienza clinica" in materia di terapia combinata con vismodegib e radioterapia nei casi di BCC.

 

Riferimenti:

JAMA Dermatology, 2015;151:925-926, 998-1001.