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La diffusione mondiale del virus HSV

Herpes Simplex Virus

Nel mondo, oltre 3,7 miliardi di persone sotto i 50 anni (pari al 67% della popolazione) sono infettate da virus dell'herpes simplex tipo 1 (HSV-1), questo il risultato del primo sondaggio sull'infezione da HSV-1 condotto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO).

I virus HSV-1 e HSV-2 sono entrambi molto contagiosi e incurabili. Il virus HSV-1 viene trasmesso principalmente tramite contatto orale e si manifesta, nella maggior parte dei casi, sotto forma di herpes labiale, mentre il virus HSV-2 è un virus a trasmissione principalmente sessuale e causa la comparsa di lesioni nell'area genitale. Tuttavia, le nuove stime pubblicate su PLoS One indicano che anche HSV-1 è un "importante" causa di contagio per quanto riguarda l'herpes genitale, stando al comunicato stampa diffuso dalla WHO.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che circa 140 milioni di persone, di età compresa fra i 15 ed i 49 anni, hanno infezioni genitali da HSV-1, soprattutto nelle Americhe, in Europa e nel Pacifico Occidentale. "Sempre meno persone nei paesi industrializzati contraggono il virus HSV-1 da bambini, probabilmente per via di migliori condizioni igieniche e abitative, e si trovano invece a rischio di contrarre il virus per via genitale, tramite rapporti orali, quando diventano sessualmente attive", si legge nel comunicato.

Queste le stime di prevalenza del virus HSV-1 fino al 2012 per regione, nella popolazione di età inferiore ai 50 anni:
- Americhe: 178 milioni di donne (49%), 142 milioni di uomini (39%)
- Africa: 350 milioni di donne (87%), 355 milioni di uomini (87%)
- Mediterraneo orientale: 188 milioni di donne (75%), 202 milioni di uomini (75%)
- Europa: 207 milioni di donne (69%), 187 milioni di uomini (61%)
- Sud-est asiatico: 432 milioni di donne (59%), 458 milioni di uomini (58%)
- Pacifico occidentale: 488 milioni di donne (74%), 521 milioni di uomini (73%)

Queste invece le stime sulle nuove infezioni da HSV-1 per il 2012, nella popolazione sotto i 50 anni:
- Americhe: 6 milioni di donne, 5 milioni di uomini
- Africa: 17 milioni di donne, 18 milioni di uomini
- Mediterraneo orientale: 6 milioni di donne, 7 milioni di uomini
- Europa: 5 milioni di donne, 5 milioni di uomini
- Sud-est asiatico: 13 milioni di donne, 14 milioni di uomini
- Pacifico occidentale: 11 milioni di donne, 12 milioni di uomini

All'inizio dell'anno, la WHO aveva stimato che 417 milioni di persone, di età compresa fra i 15 e i 49 anni, fossero interessate dall'infezione da virus HSV-2. "Considerate insieme, le stime rivelano che più di mezzo miliardo di persone nel mondo, fra i 15 e i 49 anni, hanno un'infezione genitale causata dal virus HSV-1 o HSV-2", ha dichiarato la WHO.

La Dr.ssa Marleen Tmmerman, direttrice del Dipartimento di Ricerca sulla Salute Sessuale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, ha dichiarato nel comunicato: "È cruciale che vengano fornite un'educazione e un'informazione adeguate su entrambi i tipi di herpes e sulle malattie a trasmissione sessuale ai giovani, prima che questi diventino sessualmente attivi".

"Le nuove stime evidenziano una forte necessità, da parte dei vari paesi, di migliorare i sistemi di raccolta dati relativi alle infezioni da HSV e delle altre malattie veneree in generale", ha aggiunto la Dr.ssa Temmerman.

"Data la mancanza di un trattamento curativo e permanente per entrambi i tipi di virus HSV, la WHO ed i suoi partner stanno lavorando per accelerare lo sviluppo di vaccini e di microbicidi topici, che giocheranno un ruolo cruciale nel prevenire queste infezioni in futuro", ha aggiunto. Al momento, stando alle dichiarazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, "sono allo studio diversi candidati, fra i vaccini e microbicidi".

La WHO sta lavorando allo sviluppo di una strategia globale per far fronte alle infezioni a trasmissione sessuale, inclusi HSV-1 e HSV-2, che sarà oggetto di discussione della 69sima Assemblea Mondiale della Sanità, prevista per il 2016.

Riferimenti:

PLoS One, edizione online, 28 ottobre 2015; doi:10.1371/journal.pone.0140765