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Gli omega-3 migliorano il profilo ormonale nelle donne normopeso

omega 3 women

Un nuovo studio mostra come l'assunzione di integratori di acidi grassi omega-3 sia associato ad una riduzione dei livelli di follitropina (FSH) nelle donne normopeso.

Sebbene nelle donne obese i livelli di ormoni riproduttivi non siano cambiati a seguito dell'assunzione di acidi grassi polinsaturi (PUFAs) omega-3, queste donne hanno tuttavia mostrato una significativa riduzione dei marcatori di infiammazione dopo un mese di assunzione degli integratori, scrivono il Dr. Alex Polotsky, della University of Colorado School of Medicine, e colleghi in uno studio pubblicato nell'edizione online del 2 novembre del Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism.

"Le donne utilizzano già da tempo gli integratori a base di Omega-3 per migliorare le funzioni riproduttive", ha notato il Dr. Polotsky nel corso di una intervista. "Non ci sono al momento abbastanza prove, derivanti da questo o da altri studi, a sostegno di una raccomandazione basata su dati scientifici, ma la realtà è che molte donne stanno assumendo comunque questo tipo di integratori e che sono pochissime le informazioni disponibili sui possibili effetti dei supplementi di acidi grassi omega-3 sui marcatori e sugli ormoni riproduttivi", ha aggiunto.

Nelle cavie, notano il Dr. Polotsky e colleghi, l'integrazione dell'alimentazione con PUFA omega-3 ha dimostrato di poter rallentare l'invecchiamento ovarico e migliorare la qualità degli ovociti. Per verificare se gli omega 3 potessero avere effetti simili negli esseri umani, i ricercatori hanno reclutato 15 donne obese e 12 normopeso e le hanno sottoposte ad un regine di integratori consistente in 4 grammi di acido eicosapentaenoico (EPA) e acido docosaesaenoico (DHA) al giorno per un mese.

Le donne erano di età compresa fra i 28 ed i 35 anni, tutte in stato di eumenorrea.

Entrambi i gruppi hanno mostrato una significativa riduzione del rapporto omega-6:omega-3. Tra le donne normopeso, l'assunzione di integratori è stata collegata ad una riduzione dei livelli di FSH e della risposta FSH all'ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH) del 17%, in media (p = 0,06 e p = 0,03, rispettivamente).

Le donne obese hanno mostrato una riduzione media del 72% dei livelli di interleuchina-1 beta e un calo del 56% nei livelli del fattore di necrosi tumorale alpha (entrambi p <0.05).

Tuttavia, gli omega 3 non ha influenzato i marcatori infiammatori nelle donne normopeso e non hanno alterato il profilo degli ormoni riproduttivi nelle donne obese.

"È incoraggiante notare come questo tipo di integrazione sembri essere sicuro e come esso sembri essere efficace nel migliorare il profilo infiammatorio, ma abbiamo bisogno di più studi su larga scala per poter dimostrare o confutare un impatto significativo sui risultati che contano davvero per le donne, come la gravidanza e la salute neonatale", ha detto il dottor Polotsky.

"Non è chiaro il motivo per cui gli omega-3 hanno avuto effetti diversi nelle donne obese rispetto a quelle normopeso", ha aggiunto; "È possibile che ci siano altri meccanismi che entrano in gioco nelle donne obese, ma è anche possibile che sia necessario analizzare l'integrazione di omega-3 in queste donne per un periodo più lungo".

"Tuttavia, un miglioramento dell'infiammazione porta di per sé benefici per la salute riproduttiva delle donne obese", ha sottolineato il Dr. Polotsky. "L'infiammazione sta davvero emergendo come il meccanismo chiave che media la compromissione riproduttiva nelle donne obese".

Riferimenti:

Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism, edizione online 2 novembre 2015; doi: http://dx.doi.org/10.1210/jc.2015-2913