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La pelle come spia di patologie endocrine

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Due diversi studi hanno mostrato come certi segnali cutanei possano essere il primo indizio di disordini endocrini, questi segnali dovrebbero spingere ad un esame più approfondito da parte del dermatologo, alla ricerca di possibili alterazioni metaboliche.

Nel primo studio alcuni ricercatori statunitensi, guidati dal Dr. Timothy Schmidt della University of California di San Francisco, hanno scoperto che l'irsutismo e l'alterazione della pigmentazione denominata acantosis nigricans, specialmente quando questa è localizzata all'area ascellare, sono i segnali cutanei più affidabili per la diagnosi della sindrome da ovaio policistico (PCOS); quando presenti, tali segnali dovrebbero essere seguiti da una ulteriore valutazione per diagnosticare eventuali comorbidità metaboliche, che possono portare a complicanze a lungo termine.

Nel secondo studio, il Dr. Mohit Nagpal del Postgraduate Institute of Medical Education and Research di Chandigarh in India, e colleghi hanno scoperto che i maschi adulti con acne hanno una più alta resistenza insulinica e dovrebbero essere strettamente monitorati per possibili disordini metabolici collegati allo stato di resistenza insulinica.

Entrambi gli studi sono stati pubblicati a fine dicembre nell'edizione online di JAMA Dermatology.

Nell'editoriale che accompagna la pubblicazione dei due articoli, la Dr.ssa Rachel Reynolds del Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston scrive: "(i due studi) evidenziano l'importantissimo ruolo del dermatologo nell'identificazione dei pazienti con problemi dermatologici che potrebbero essere la spia di patologie metaboliche o androgeno-mediate".

Nell'editoriale, la Dr.ssa Reynolds sottolinea come i risultati dello studio statunitense evidenzino l'importanza di condurre un esame cutaneo completo nelle pazienti con sospetta sindrome da ovaio policistico, questo perché l'irsutismo nella zona toracica e l'acantosis nigricans nella zona ascellare si sono rivelate essere i segnali più specifici e affidabili di alti livelli ematici di androgeni e di possibile PCOS.

"I risultati di questo studio sono molto importanti e potrebbero rivelarsi fondamentali per migliorare le capacità diagnostiche dei dermatologi che si trovano ad avere a che fare con questi pazienti", ha aggiunto.

Per quanto riguarda lo studio condotto in India, la Dr.ssa Reynolds fa notare come i risultati ottenuti dovrebbero incoraggiare i medici a sottoporre i pazienti adulti di sesso maschile con acne ad ulteriori valutazioni diagnostiche, per escludere la presenza di sindome metabolica: "ancora una volta, il ruolo delle ghiandole sebacee dimostra quanto stretto sia il legame fra cute e sistema endocrino".

La Dr.ssa Reynolds ha infine concluso dicendo: "I risultati di questi due studi ci ricordano che, in quanto dermatologici, dobbiamo comportarci come veri e propri detective: non solo identificare i pattern tracciati dai sintomi, ma ricondurli ad un possibile quadro diagnostico".

 

Riferimenti:

JAMA Dermatology, edizione online del 23 dicembre 2015.

Cutaneous Findings and Systemic Associations in Women With Polycystic Ovary Syndrome; doi:10.1001/jamadermatol.2015.4498

Insulin Resistance and Metabolic Syndrome in Young Men With Acne; doi:10.1001/jamadermatol.2015.4499

New Insights Into the Relationship Between the Skin and Endocrine Disorders; doi:10.1001/jamadermatol.2015.4500