Il colore dei medicinali influenza la compliance
Intervista alla Dr.ssa Tricia Ting, professore associato del dipartimento di Neurologia della University of Maryland School of Medicine, a proposito dell'influenza del colore delle pillole sulla compliance dei pazienti.
Quali erano gli obiettivi del vostro studio e quali sono stati, in breve, i metodi impiegati?
Il nostro scopo iniziale era quello di scegliere il colore delle capsule da usare nel nostro trial clinico. La compliance è emersa come problema fondamentale nel corso di uno studio di bio-equivalenza condotto dal nostro gruppo, nel quale pazienti epilettici erano responsabili per l'assunzione del farmaco per lunghi periodi prima di tornare per eseguire i test farmaco-cinetici. La possibilità che la scelta del colore "sbagliato" potesse creare aspettative negative e influenzare l'assunzione nel corso dello studio ci ha fatto fermare e riflettere sui colori che il paziente avrebbe potuto preferire, e soprattutto su quelli che avrebbe potuto trovare indesiderabili.
Non siamo riusciti a trovare una risposta consultando la letteratura circa le preferenze di colorazione per gli studi clinici che potessero essere applicate alla popolazione di pazienti coinvolti nello studio. Così abbiamo intervistato quasi 100 pazienti con epilessia, in uno studio trasversale condotto presso il nostro ambulatorio di neurologia. Ai pazienti sono state mostrate capsule AA standard, in cinque colori: bianco, giallo, grigio, caramello, marrone. Successivamente abbiamo chiesto loro di segnalare gli eventuali colori ritenuti "inaccettabili" e di classificare la loro preferenza di colore da "assolutamente preferito" a "assolutamente non preferito"."
Abbiamo poi cercato di individuare una preferenza statisticamente significativa per almeno un colore e abbiamo esaminato le differenze relative, tra i colori per i quali c'era una preferenza statisticamente significativa. Abbiamo poi utilizzato l'analisi di regressione multivariata per determinare se le differenze di colore delle preferenze potessero essere spiegate con il sesso, la razza, l'età o il numero di farmaci assunti.
Quali sono stati i risultati?
Abbiamo trovato una differenza statisticamente significativa nella preferenza per i colori bianco e giallo rispetto a grigio, caramello e marrone. Abbiamo perciò deciso di usare i nostri risultati per selezionare capsule bianche per il cieco nel nostro studio di bio-equivalenza, scelta che ha portato ad un eccellente tasso di compliance da parte dei pazienti.
Quali erano i dati esistenti circa la psicologia del colore e le preferenze rispetto al colore dei medicinali?
L'associazione fra colore del farmaco ed effetto del medicinale è stata discussa in letteratura, ma per lo più si è trattato di descrizioni di studi trasversali condotti al di fuori degli Stati Uniti. In genere, i colori freddi sono associati ad effetti rilassanti o depressivi, mentre i colori caldi sono associati ad effetti stimolanti. Alcuni dei risultati circa i colori dei farmaci diventano confusi quando si confrontano studi che coinvolgono etnie diverse (ad esempio, uno studio condotto in Malesia contro uno studio condotto a Baghdad) e diversi tipi di farmaci; ma le preferenza di colore per le pillole nei pazienti statunitensi, in particolare nel contesto della progettazione di una sperimentazione clinica, non è ancora stata studiata a fondo.
Le case farmaceutiche sono a conoscenza delle preferenze dei pazienti circa i colori dei farmaci?
Le industrie farmaceutiche conducono vaste ricerche di mercato per selezionare il colore più adatto per un medicinale. L'industria farmaceutica mostra una crescente attenzione al colore dei farmaci in sviluppo per questioni di brand identity, non solo per distinguere un un farmaco da altri simili o da formulazioni generiche, ma anche per trasmettere un preciso valore terapeutico ai consumatori. Tuttavia sembra esserci meno attenzione alla selezione del colore nel contesto della progettazione degli studi clinici, in cui la percezione del farmaco da parte del paziente potrebbe influenzare gli effetti terapeutici e collaterali misurati. Si potrebbe quasi dire che una cattiva scelta del colore della pillola potrebbe condannare un farmaco promettente al fallimento, solo sulla base del suo aspetto nella fase di sperimentazione clinica.
Quali sono le implicazioni cliniche dei vostri risultati in termini di cura e di ricerca?
Siamo stati sorpresi di riscontrare nei nostri pazienti con epilessia una netta preferenza di colore e di scoprire che alcuni colori sono considerati "inaccettabili". A fronte di una preferenza così forte per certi colori, è probabile che il colore della pillola abbia il potenziale per influenzare la compliance del paziente così come del soggetto negli studi clinici, ciò merita ulteriore attenzione e ricerca, soprattutto per quanto riguarda le preferenze specifiche di particolari popolazioni di pazienti.