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Avoralstat e angioedema ereditario

avoralstat

I risultati di uno studio di recente pubblicazione indicano che avoralstat, un inibitore della callicreina, potrebbe ridurre la frequenza degli attacchi nei pazienti con angioedema ereditario (HAE), ma dati ancora in via di pubblicazione, provenienti da uno studio più vasto, sembrano dimostrare il contrario.

Il Dr. Marcus Maurer, della clinica universitaria Charité di Berlino, e colleghi hanno esaminato l'efficacia di avoralstat nella prevenzione degli attacchi di angioedema ereditario in uno studio randomizzato e crossover, chiamato OPuS-1, che ha coinvolto 24 pazienti con angioedema ereditario grave.

Nei risultati, pubblicati l'11 maggio nell'edizione online del Journal of Allergy and Clinical Immunology, si legge che ci sono stati 79 attacchi di angioedema ereditario durante il trattamento con avoralstat, mentre durante il trattamento con placebo si sono verificati 123 attacchi. Ciò si è tradotto in un tasso settimanale di attacchi pari a 0,82 per paziente con avoralstat, rispetto agli 1,27 attacchi settimanali con placebo (p<0,001).

Gli eventi avversi si sono verificati con frequenza molto simile nei due periodi terapeutici, quello con avoralstat e quello con placebo.

"Questo studio rappresenta la proof-of-concept dell'efficacia di una profilassi mirata nella prevenzione degli attacchi di angioedema ereditario", ha dichiarato il Dr. Maurer.

"È un enorme passo avanti per i pazienti affetti da angioedema ereditario, che attendono da anni l'arrivo di una profilassi efficace e sicura che possa aiutarli a gestire la loro condizione".

Alcuni degli autori, compreso l'autore principale Dr. Maurer, hanno segnalato legami finanziari con la BioCryst Pharmaceuticals Inc., l'azienda farmaceutica che sta sviluppando avoralstat, e alcuni di essi figurano come impiegati della compagnia.

Il Dr. Marc Riedl, della University of California di San Diego, che ha alle spalle diverse pubblicazioni a tema angioedema ereditario ma che non è stato coinvolto nello studio, ha commentato: "Per anni, tanto i medici quanto i pazienti hanno mostrato grande interesse nei confronti di un farmaco ad assunzione orale, non-androgeno, capace di prevenire gli episodi acuti. Questo studio fornisce la proof-of-concept per dimostrare che si tratta di una via percorribile".

Tuttavia, un secondo studio clinico denominato OPuS-2 che ha coinvolto 110 pazienti affetti da angioedema ereditario (popolazione assai superiore a quella di OPuS-1) non è riuscito a dimostrare che avoralstat sia effettivamente in grado di ridurre l'incidenza di attacchi nei pazienti in terapia con avoralstat al dosaggio di 300 mg o 500 mg tre volte al giorno.

Secondo la documentazione di BioCryst sui risultati di questo studio, ancora in fase di pubblicazione, il criterio di eleggibilità per lo studio è stato un tasso di attacchi maggiore o pari a 0,45 attacchi/settimana rispetto al tasso di 1,0 attacchi/settimana usato per OPuS-1.

Il tasso settimanale di episodi acuti confermato in OPuS-2 è stato pari a 0,63 per i pazienti in terapia con avoralstat 500 mg, a 0,71 per i pazienti in terapia con avoralstat 300 mg e a 0,61 per i pazienti che hanno assunto il placebo.

"Il profilo di esposizione raggiunto dalla formulazione liquida di avoralstat è stato insufficiente in questo studio e il farmaco non si è dimostrato adatto ad un ulteriore sviluppo", si legge nella documentazione.

"Purtroppo, questo farmaco non ha dimostrato di essere efficace in uno studio condotto su una popolazione più vasta", ha commentato il Dr. Riedl. "Ma ha stimolato il già crescente interesse per l'approccio farmacologico basato sugli inibitori della callicreina da assumere per via orale e questo tipo di trattamento potrebbe radicalmente cambiare la gestione clinica dell'angioedema ereditario".

Robert Bennett, vicepresidente della sezione Investor Relations & Operations di BioCryst, ha dichiarato: "Dopo l'esito di OPUS-2, il nostro team ha valutato una serie di formulazioni alternative di avoralstat al fine di migliorare l'esposizione al farmaco e di allungare gli intervalli tra i dosaggi".

"Inoltre, abbiamo in programma uno studio di fase 2 della nostra seconda generazione di farmaci pensati per l'angioedema ereditario", ha detto Bennett. "Lo studio, chiamato APEX-1, inizierà questa estate e contiamo di pubblicarne i risultati entro la fine del 2016".

Riferimenti:

Journal of Allergy and Clinical Immunology, edizione online del 11 maggio 2016; doi:http://dx.doi.org/10.1016/j.jaci.2016.03.043