Errori frequenti nella diagnosi del leucoderma da melanoma
Secondo i risultati di un recente studio, nel contesto del melanoma può essere difficile anche per gli esperti distinguere vitiligine e leucoderma; per evitare cruciali ritardi nella diagnosi, i medici dovrebbero esaminare accuratamente i pazienti.
La Dr.ssa Janny E. Lommerts dell'Academic Medical Center di Amsterdam, e colleghi hanno condotto uno studio comparativo in cieco sui rilievi fotografici relativi a 44 pazienti (11 con leucoderma da melanoma e 33 con vitiligine), seguito da un'analisi della storia clinica dei pazienti.
La coorte aveva una proporzione di 1:3 fra pazienti con leucoderma da melanoma e pazienti con vitiligine, ma questo non era noto a nessuno dei quattro esperti che hanno valutato le immagini in formato digitale e che hanno successivamente risposto ad un questionario in due parti.
La prima parte riguardava la diagnosi basata sull'esame delle fotografie, mentre la seconda parte era una valutazione basata sulle fotografie e sulla storia clinica del paziente.
In media, dopo la sola disamina dei reperti fotografici, gli esperti hanno emesso una diagnosi errata nel 72,7% dei casi di leucoderma da melanoma. Dopo la valutazione della storia clinica, una media del 63,6% dei pazienti avevano ricevuto una diagnosi errata di leucoderma da melanoma.
In media all'80% dei pazienti con una diagnosi errata di leucoderma da melanoma è stata diagnosticata vitiligine, rispetto al 66,9% dei casi correttamente identificati come vitiligine.
"Nei casi di diagnosi corretta di vitiligine, la certezza della diagnosi era maggiore in tre esaminatori su quattro, rispetto ai casi di leucoderma da melanoma", si legge nell'articolo pubblicato nell'edizione online del 4 ottobre del Journal of the American Academy of Dermatology.
Lo studio non ha identificato differenze significative fra vitiligine e leucoderma da melanoma in termini di presentazione clinica, non sono infatti emersi specifici pattern morfologici nei pazienti con leucoderma da melanoma né in quelli affetti da vitiligine. Inoltre, i ricercatori non sono riusciti a rilevare differenze significative fra i pazienti con leucoderma da melanoma insorto prima o durante l'immunoterapia.
"I risultati dello studio dimostrano come persino esperti del settore non siano in grado di distinguere con certezza vitiligine e leucoderma da melanoma", scrivono gli autori dello studio.
"Questo studio è molto importante perché dimostra quanto ingannevoli possano essere le similitudini fra vitiligine, un disordine della pigmentazione cutanea di natura per lo più benigna, e il leucoderma da melanoma, una condizione piuttosto rara associata a tumori maligni", ha commentato il Dr. Roger Egbers, del dipartimento di Dermatologia del Johns Hopkins Hospital di Baltimora.
Il Dr. Egbers, che non ha partecipato allo studio, ritiene che i pazienti con diagnosi di vitiligine dovrebbero sottoporsi ad un esame cutaneo completo: "I risultati di questo studio potrebbero rendere i medici più inclini a portare a termine ispezioni cutanee complete nei pazienti con vitiligine, a seconda delle circostanze e della storia clinica del paziente".
La Dr.ssa Caroline C. Kim, direttrice della Pigmented Lesion Clinic presso il Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston, ha espresso un parere simile: "Questo studio, per quanto limitato, mostra come sia difficile distinguere la depigmentazione dovuta a leucoderma da melanoma da quella associata alla vitiligine e suggerisce che sarebbe utile sottoporre i pazienti con depigmentazione ad un esame cutaneo completo".
La Dr.ssa Kim ha anche fatto notare che i tassi di incidenza del melanoma sono in crescita e questo rende sempre più cruciale una diagnosi tempestiva.
Riferimenti:
Lommerts, Janny E. et al. — "Melanoma-associated leukoderma and vitiligo cannot be differentiated based on blinded assessment by experts in the field", Journal of the American Academy of Dermatology, edizione online del 4 ottobre 2016; doi:10.1016/j.jaad.2016.07.060