Nuovo studio sul rapporto tra depilazione e malattie veneree
Prima di fissare il prossimo appuntamento con l'estetista, vale la pena leggere i risultati di un nuovo studio sulla depilazione dell'area genitale.
Un gruppo di ricercatori ha scoperto che gli uomini e le donne che sono soliti accorciare o rimuovere i propri peli pubici hanno una probabilità due volte più alta di contrarre malattie veneree rispetto ai soggetti che non lo fanno, indipendentemente dall'età e dal numero di partner.
Secondo l'autore principale dello studio, Dr. Benjamin Breyer, "Curare eccessivamente l'aspetto di certe zone subito prima di un incontro sessuale con un partner che non si conosce bene può causare ferite e tagli, che rappresantano un pericolo dal punto di vista delle infezioni veneree."
"La rimozione dei peli pubici può causare ferite microscopiche che fanno da punto di ingresso per batteri e virus", scrivono gli autori nell'articolo pubblicato il 5 dicembre sul Journal of Sexually Transmitted Infections.
Il Dr. Breyer, professore di urologia presso la University of California di San Francisco, ha tuttavia sottolineato che l'abitudine di depilare o accorciare i peli pubici potrebbe nascondere altri fattori chiave. È infatti possibile che coloro che dedicano più attenzione ai propri peli pubici siano anche più inclini a pratiche sessuali che comportano un maggior rischio di infezione, comportamenti che lo studio non ha valutato.
Lo studio costituisce tuttavia la prima indagine su larga scala della relazione fra pratiche di depilazione e malattie veneree.
I ricercatori hanno intervistato 7.470 soggetti adulti randomizzati, che avevano indicato di aver avuto almeno un partner sessuale. L'84% delle donne e il 66% degli uomini praticava una qualche forma di depilazione pubica.
Lo studio mostra come il 17% dei soggetti che si sottopone regolarmente a una epilazione completa dei peli pubici sia risultato essere quattro volte più incline a riferire una storia clinica di malattie veneree rispetto ai soggetti che non ricorrono ad alcun tipo di depilazione. Il 22% dei soggetti che provvedono ad accorciare i propri peli pubici almeno una volta a settimana ha mostrato un tasso di malattie veneree tre volte più alto rispetto a chi non opera alcuna depilazione.
La Dr.ssa Debby Herbenick, professoressa e ricercatrice in sessuologia presso l'Indiana University School of Public Health di Bloomington, non è incline a sconsigliare la depilazione pubica sulla base di questo studio. "Questo studio non tiene conto delle abitudini sessuali dei soggetti ed esse sono fondamentali per studiare la trasmissione delle malattie veneree, nessuno si è mai ammalato semplicemente per essersi depilato".
L'unica domanda relativa ai comportamenti sessuali che i ricercatori hanno posto ai partecipanti riguardava il numero totale di partner sessuali.
"A mio parere questo studio non presenta prove sufficienti per sconsigliare la depilazione pubica", ha proseguito la Dr.ssa Herbenick, che non è stata coinvolta nello studio. "Uno studio precedente aveva mostrato che le donne che ricorrono alla depilazione totale sono più inclini ad avere rapporti occasionali, un fattore di rischio che evidenzia come i tassi più alti di infezione possano essere dovuti a cose diverse dalle abitudini depilatorie", ha concluso.
Riferimenti:
Osterberg E. et al, Correlation between pubic hair grooming and STIs: results from a nationally representative probability sample, Sexually Transmitted Infections 2016 Dec 5, pii: sextrans-2016-052687; doi:10.1136/sextrans-2016-052687