Melanoma e biopsia: nuovo esame facilita le decisioni
Secondo un gruppo di ricercatori americani, l'uso di un nuovo tipo di esame delle lesioni pigmentate su base genetica (PLA) potrebbe ridurre il numero di biopsie condotte su lesioni benigne e garantire una maggiore precisione nella diagnosi del melanoma.
La Dr.ssa. Laura Ferris della University of Pittsburgh in Pennsylvania ha dichiarato: "Tramite l'applicazione di un cerotto sulla lesione pigmentata vengono prelevati dei campioni dalla lesione, che vengono poi analizzati per determinare la probabilità che la lesione sia benigna o che si tratti di un melanoma, da confermare tramite biopsia".
Come si legge nell'edizione online di JAMA Dermatology del 26 aprile, la Dr.ssa Ferris e colleghi hanno reclutato 45 dermatologi certificati, ciascuno dei quali ha valutato 60 immagini cliniche e dermatoscopiche di lesioni pigmentate atipiche, prima senza e poi con l'ausilio dei risultati PLA sull'espressione genica.
"Abbiamo chiesto ai medici di usare la loro esperienza professionale e le loro conoscenze per decidere se richiedere o meno una biopsia sulla base delle immagini e dalle informazioni relative al paziente (età, storia personale, familiarità, progressione della lesione, ecc.)", ha spiegato la Dr.ssa Ferris.
Successivamente i partecipanti hanno ricevuto i risultati del test PLA — che misura l'espressione di un intergene lungo codificante RNA 518 (LINC00518) e degli antigeni espressi nei geni del melanoma (PRAME) — accompagnati da punteggi che ne riflettessero il valore predittivo.
Ai partecipanti è poi stato chiesto se i risultati dell'esame PLA avessero influenzato la loro decisione di raccomandare una biopsia o meno. Dopo aver valutato i dati dell'esame PLA, la precisione diagnostica dei dermatologi in riferimento alla decisione di procedere con una biopsia è passata dal 95,0% al 98,6% (P=0,01).
"Si tratta di un risultato molto importante, poiché dimostra come questo test sia in grado di ridurre il numero di biopsie necessarie, evitando ai pazienti una procedura invasiva che può lasciare cicatrici spiacevoli dal punto di vista estetico, senza aumentare il rischio di diagnosticare erroneamente un melanoma come lesione benigna", ha osservato la Dr.ssa Ferris.
Lo studio è stato parzialmente finanziato da DermTech, azienda produttrice del test. La Dr.ssa Ferris e quattro dei coautori sono consulenti per DermTech, mentre due coautori sono impiegati della compagnia.
Riferimenti:
Laura K. Ferris, Burkhard Jansen, Jonhan Ho et al — Utility of a Noninvasive 2-Gene Molecular Assay for Cutaneous Melanoma and Effect on the Decision to Biopsy, JAMA Dermatology, edizione online del 26 aprile 2017; doi:10.1001/jamadermatol.2017.0473