Il punto della situazione — Lifting del Vampiro
Intervista al Dott. Maurizio Benci su questa metodica
La nostra news sull’iniezione di siero nel volto a scopo estetico ha smosso molti interessi e discussioni.
Abbiamo dunque deciso di chiedere al Dottor Maurizio Benci, Vice Presidente SIDEC (Società Italiana di Dermatologia Estetica e Correttiva) di fare il punto della situazione su questa metodica in Italia.
Ecco il testo dell’intervista al collega:
INderma:
Caro Dr. Benci, abbiamo richiesto il suo aiuto in quanto la SIDEC, da sempre, ha nel suo statuto un occhio di riguardo verso la legalità dei trattamenti e dei dispositivi medici nel campo della medicina estetica. Per questo chiediamo di illustrarci meglio la metodica in oggetto e la legislazione sull’argomento.
Dr Maurizio Benci:
Nonostante la pittoresca definizione amenicana degna di un serial-film alla moda di “new moon”, la tecnica della cosidetta: “rigenerazione cellulare autologa con fattori piastrinici “, meglio conosciuta come Platelets Rich Plasma (PRP) in medicina estetica, risale al 2004 grazie agli studi del Dr. Victor Garcia (Univ. Barcellona)
INderma:
Ma che cosa che cosa è l’ACR?
Dr Maurizio Benci:
L’Autologous Cellular Regeneration (ACR) è una tecnica iniettiva di biostimolazione che utilizza il plasma arricchito di piastrine bioattive e leucociti del paziente, con lo scopo di rigenerare la cute invecchiata e danneggiata e i tessuti ipodermici.
INderma:
Che cosa è il PRP?
Dr Maurizio Benci:
Il Plasma ricco in piastrine (PRP) è una concentrazione autologa di piastrine in un piccolo volume di plasma superiore a 1.000.000 di piastrine per mm3 o 2-6 volte la concentrazione nativa di queste nel plasma ad un pH di 6.5-6.7 Il termine viene anche riferito ad un gel piastrinico autologo ricco di fattori di crescita. Il PRP è anche una concentrazione dei 7 fondamentali fattori di crescita che, come è stato dimostrato, sono attivamente secreti dalle piastrine per iniziare la cicatrizzazione. Ma già negli anni 2000 molti angiologi e dermatologi preparavano e utilizzavano la cosidetta “pappa di piastrine” per la terapia delle ulcere croniche degli arti inferiori, avvalorando di fatto una carenza di attività fibrinolitica per deficit degli attivatori del plasminogeno rilevata da numerosi studi di scuola fiorentina. In pratica L’iniezione intradermica ed ipodermica di plasma autologo arricchito in cellule agisce come una matrice che fa da struttura e da serbatoio di fattori di crescita per :
- Formazione di una rete tridimensionale di fibrina
- Rilascio di fattori di crescita da parte delle piastrine e dei leucociti
- Chemo-attrazione di macrofagi e cellule staminali
- Proliferazione delle cellule staminali
- Differenziazione delle cellule staminali
Le controindicazioni più importanti a questa tecnica sono:
- Sindromi con alterazioni della funzionalità piastrinica
- Trombocitopenia critica
- Ipofibrinoginemia
- Instabilità emodinamica
- Sepsi
- Infezioni acute o croniche
- Malattie croniche del fegato
- Terapia anticoagulante
- Acido acetil salicilico- FANS
Le applicazioni più comuni sono sul volto e comprendono:
- Cicatrici da acne
- Guance
- Regione orbitaria
- Mento
- Solchi naso-labiali
- Labbra
- Regione frontale
- Applicazioni resto del corpo
- Mani
- Torace
- Braccia
- Addome
- Smagliature
- Cicatrici atrofiche
Anche questa tecnica non è scevra da effetti collaterali che comprendono:
- Fenomeni discromici nel sito d’iniezione quali: leucodermia e colorazione violacea, non ematica tipo ecchimosi, ma dovuta alla presenza delle piastrine
- Edema
- Maggiore dolorabilità rispetto ad un filler dovuta ai grandi volumi iniettati (distensione cutanea)
Le possibili complicanze potenziali più gravi possono essere riassunte in :
- Iniezione intravascolare (trombo)
- Trauma di strutture nervose
- Ematoma
- Infezione
INderma:
Ma quale effetto estetico ci dobbiamo davvero attendere da questa metodica?
Dr Maurizio Benci:
Quello che ci attendiamo da questo tipo di tecnica è un effetto filler immediato ma transitorio ed una progressiva produzione di collagene. La tecnica deve essere effettuata con una frequenza dalle 2 alle 4 sedute l’anno. Numerosi studi condotti dal Dr. Paolo Mezzana e dal Prof. Maurizio Valeriani di Roma hanno rilevato, mediante ecografia del derma, un aumento significativo dei parametri dello spessore e dell’idratazione in pazienti trattate in cicli ripetuti e li ringraziamo per le loro proficue partecipazioni ai nostri Master SIDEC e per gli spunti per questo breve comunicato. Purtoppo la tecnica sopra elencata è soggetta ad una legge ferrea datata 21 ottobre 2005, n.219 che regola la donazione, la manipolazione e lo stoccaggio del sangue e dei suoi derivati.
L’articolo 3 in merito di donazione di sangue, emocomponenti e cellule staminali emopoietiche cita espressamente:
- Sono consentiti la donazione di sangue o di emocomponenti, nonche' il prelievo di cellule staminali emopoietiche periferiche, a scopo di infusione per allotrapianto e per autotrapianto, e di cellule staminali emopoietiche da cordone ombelicale, all'interno delle strutture trasfusionali autorizzate dalle regioni.
Quindi di fatto il prelievo e la manipolazione di emoderivati sono permessi solo in un centro trasfusionale accreditato dalla Regione. Sono permessi, in deroga alla legge, accordi stipulati dagli organi regionali tra i centri trasfusionali e alcuni studi privati per la successive inoculazioni dei preparati. Infatti alcuni colleghi di varie regioni sono riusciti ad avere questo tipo di accordo con le ASL. Ma il rischio di effettuare queste procedure senza le dovute regole espone il medico a notevoli problemi medico-legali. Questi temi sono stati dibattuti al nostro Master SIDEC negli anni passati e penso che lo saranno anche nel prossimo .
INderma:
La ringraziamo per le delucidazioni e cogliamo l’occasione per ricordare ai nostri utenti il prossimo corso SIDEC dal titolo “Meeting di Dermatologia, Chirurgia e Medicina Estetica” che si svolgerà a Roma dal 9 all’11 Marzo 2012.