Ingenolo mebutato topico: l’ultima frontiera nella terapia delle cheratosi attiniche
Il 23 gennaio 2012 la FDA ha approvato, per il trattamento topico delle cheratosi attiniche, un prodotto gel a base di Ingenolo mebutato (in America si chiamerà PICATO) che ha un derivato naturale dell’ euphorbia peplus, conosciuta anche con il nome di euforbia minore.
L’ Ingenolo mebutato è in grado di indurre la morte cellulare nelle cheratosi attiniche anche se il meccanismo di azione non è del tutto conosciuto.
Sembrerebbe che questa molecola, e alcuni suoi derivati, esplichino questa azione attraverso la proteina chinasi C.
Il composto provoca la rapida necrosi della lesione anche attraverso meccanismi mediati dai neutrofili e grazie all'immunità anticorpo dipendente.
In letteratura internazionale vi è stata, negli ultimi mesi, una fioritura di articoli scientifici riguardanti l’ingenolo mebutato in gel. L'efficacia di questa molecola nel trattamento della cheratosi attinica è dimostrata in uno studio pubblicato recentemente dal New England Journal of Medicine. L'articolo descrive i risultati di uno studio multicentrico randomizzato in doppio cieco controllato contro placebo.
Nei materiali e metodi si descrive il trattamento di cheratosi attiniche sia del volto e del resto della superficie corporea, il gel veniva da applicato per soli due giorni consecutivi, ad eccezione del cuoio capelluto dove veniva applicato per tre giorni.
Il risultato ricercato era la completa guarigione clinica a 57 giorni dall'applicazione del gel.
Globalmente lo studio comprendeva 1005 pazienti, divisi in due gruppi a seconda se le lesioni erano presenti sul volto cuoio capelluto oppure sul resto della superficie corporea. Dei 547 pazienti con lesioni del volto al cuoio capelluto 277 sono stati trattati con il gel di Ingenolo mebutato mentre resto con placebo. A distanza di 57 giorni si è assistito alla risoluzione clinica del 42,2% delle lesioni trattate con Ingenolo mebutato , mentre nelle lesioni trattate con placebo solo nel 3,7% dei casi.
Meno favorevole, ma sempre ragguardevole, il risultato ottenuto sulle cheratosi attiniche del resto del corpo, in questi pazienti infatti, la risoluzione completa si è avuta nel 34,1% dei casi contro il 4,7% dei pazienti trattati con placebo.
Davvero importante anche risultato a 12 mesi di distanza, che riporta una mancanza di lesioni nell'87,2% e nell'85,1 dei casi rispettivamente di lesioni del volto cuoio capelluto e del resto del corpo.
Anche sotto il profilo degli effetti avversi, questo nuovo prodotto, sembra avere un ottimo risultato, infatti durante lo studio non sono stati riportati effetti avversi gravi, mentre il più comuni sono state le reazioni cutanee locali nella sede di applicazione tra le quali prurito e irritazione (rispettivamente 8% circa il 3%), e dolore e si presentava nel 13,9% dei pazienti trattati a volto cuoio capelluto mentre solo nel 2,2% dei casi per quelli trattati nel resto della superficie corporea.
Inutile dire che la conferma di questi dati porta una rivoluzione nel trattamento topico delle cheratosi attiniche, i vantaggi infatti offerti da questa terapia rispetto a quelle odierne a base di diclofenac e imiquimod sembrano davvero notevoli, sia sotto il profilo della brevità del trattamento degli effetti collaterali e della compliance del paziente sembra davvero notevoli.
Bibliografia
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