Gestione dei cheloidi e delle cicatrici ipertrofiche: opzioni di trattamento attuali ed emergenti
Nel contesto di una crescente consapevolezza estetica, un numero sempre maggiore di pazienti si sente deluso per le proprie cicatrici ed è spesso alla ricerca di un miglioramento funzionale ed estetico.
Tuttavia, rimane ancora difficile migliorare l'eccessiva cicatrizzazione che segue a un intervento chirurgico o a un trauma, nonostante nella routine clinica si osservi una pletora di strategie di trattamento. Quindi, per quanto possibile, è ancora preferibile evitare le cicatrici minimizzandone i fattori di rischio. Inoltre, è importante che il medico abbia delle conoscenze di base sui meccanismi di guarigione e di anatomia della pelle, e che sappia scegliere il materiale di sutura e le tecniche di chiusura della ferita più idonee per minimizzare il rischio di cicatrizzazione postoperatoria.
Accanto alle ben note strategie esistenti, profilattiche e terapeutiche, in questo articolo si illustrano le tecniche emergenti come la crioterapia intralesionale, il 5-fluorouracile intralesionale, l'interferone e la bleomicina per il miglioramento della cicatrizzazione eccessiva. Alcune di queste opzioni sono state testate con successo in studi ben progettati e quindi hanno già esteso, o lo faranno nel breve periodo, l'attuale gamma di trattamento per le cicatrici ipertrofiche.
Anche le opzioni innovative come l'imiquimod 5% in crema, la terapia fotodinamica, o la tossina botulinica A possono avere una certa importanza; tuttavia, i dati attualmente disponibili sono troppo contraddittori per fornire delle raccomandazioni definitive.
Storia della pubblicazione:
Titolo: Management of keloids and hypertrophic scars: current and emerging options
Rivista: doi: http://dx.doi.org/10.2147/CCID.S35252
Autori: Gerd G Gauglitz
Affiliazioni:Department of Dermatology and Allergy, Ludwig-Maximilian University, Munich, Germany
Abstract:
Abstract: In the context of growing aesthetic awareness, a rising number of patients feel disappointed with their scars and are frequently seeking help for functional and aesthetic improvement. However, excessive scarring following surgery or trauma remains difficult to improve despite a plethora of advocated treatment strategies as frequently observed in daily clinical routine. It is thus still preferable to prevent scarring by minimizing risk factors as much as possible. Hence, it remains crucial for the physician to be aware of basic knowledge of healing mechanisms and skin anatomy, as well as an appreciation of suture material and wound closure techniques to minimize the risk of postoperative scarring. Next to existing, well known prophylactic and therapeutic strategies for the improvement of excessive scarring, this article discusses emerging techniques such as intralesional cryotherapy, intralesional 5-fluorouracil, interferon, and bleomycin. Some of them have been successfully tested in well-designed trials and already have extended or may extend the current spectrum of excessive scar treatment in the near future. Innovative options such as imiquimod 5% cream, photodynamic therapy, or botulinum toxin A may also be of certain importance; however, the data currently available is too contradictory for definite recommendations.