In evidenza: Primo Incontro AITEB — Associazione Italiana Terapie Estetiche con Botulino

L’Associazione Italiana Terapie Estetiche con Botulino (AITEB) è nata due anni fa con…

Un'indagine randomizzata, controllata e in doppio cieco sugli effetti della supplementazione dietetica di vitamina D nei soggetti con dermatite atopica

vitamin-DI soggetti con dermatite atopica (AD) hanno un difetto nella produzione del peptide antimicrobico (AMP) che potrebbe contribuire all'aumento del rischio di infezioni. Nei modelli di laboratorio, la vitamina D può implementare l'immunità innata aumentando la produzione di AMP. Obiettivo
Determinare se la gravità di AD si correla con livelli basali di vitamina D, e verificare se la supplementazione di vitamina D possa alterare la produzione di AMP nella pelle con AD.
Metodi
Si è trattato di uno studio multicentrico, controllato con placebo, in doppio cieco e che ha coinvolto 30 pazienti con AD, 30 soggetti non atopici, e 16 soggetti con psoriasi. I soggetti sono stati randomizzati per ricevere 4000 IU di colecalciferolo o di placebo per 21 giorni. Al basale e dopo 21 giorni, sono stati ottenuti i livelli di 25-idrossivitamina D (25OHD), catelicidina, HBD-3, IL-13, e i punteggi dell'Indice di Area e Severità dell'Eczema (EASI) e di Rajka-Langeland.
Risultati
Al basale, il 20% dei soggetti affetti da AD aveva livelli sierici di 25OHD inferiori a 20 ng/mL. Il basso livello sierico di 25OHD si è correlato con un elevato Tipo di Pelle di Fitzpatrick e con un elevato BMI, ma non con la gravità di AD. Dopo 21 giorni di colecalciferolo orale, il livello sierico medio di 25OHD è aumentato ma non c'è stato alcun cambiamento significativo nella catelicidina, in HBD-3, IL-13 o nel punteggio EASI.
Conclusioni
Questo studio ha mostrato che i tipi di pelle più scura e un alto BMI rappresentano dei fattori di rischio importanti per la carenza di vitamina D nei soggetti con AD, e ha evidenziato la possibilità che la stagionalità e l'ambiente possono essere dei collaboratori per l'induzione della catelicidina attraverso il loro effetto sui livelli dello stato stazionario della 25OHD. Dati i legami molecolari tra la vitamina D e la funzione immunitaria, sono comunque necessari ulteriori studi sulla supplementazione di vitamina D nei soggetti con AD.

Storia della pubblicazione:

Titolo: A randomized controlled double-blind investigation of the effects of vitamin D dietary supplementation in subjects with atopic dermatitis

Rivista: Journal of the European Academy of Dermatology and Venereology. doi: 10.1111/jdv.12176

Autori: T.R. Hata, D. Audish, P. Kotol, A. Coda, F. Kabigting, J. Miller, D. Alexandrescu, M. Boguniewicz, P. Taylor, L. Aertker, K. Kesler, J.M. Hanifin, D.Y.M. Leung, R.L. Gallo

Affiliazioni:Division of Dermatology, Department of Medicine, University of California San Diego and VA Healthcare System, San Diego, CA Division of Pediatric Allergy-Immunology, National Jewish Health, Denver, CO Department of Dermatology, Oregon Health & Science University, Portland, OR Rho Inc, Chapel Hill, NC, USA

Abstract:
Background Subjects with atopic dermatitis (AD) have defects in antimicrobial peptide (AMP) production possibly contributing to an increased risk of infections. In laboratory models, vitamin D can alter innate immunity by increasing AMP production. Objective To determine if AD severity correlates with baseline vitamin D levels, and to test whether supplementation with oral vitamin D alters AMP production in AD skin. Methods This was a multi-centre, placebo-controlled, double-blind study in 30 subjects with AD, 30 non-atopic subjects, and 16 subjects with psoriasis. Subjects were randomized to receive either 4000 IU of cholecalciferol or placebo for 21 days. At baseline and day 21, levels of 25-hydroxyvitamin D (25OHD), cathelicidin, HBD-3, IL-13, and Eczema Area and Severity Index (EASI) and Rajka-Langeland scores were obtained. Results At baseline, 20% of AD subjects had serum 25OHD below 20 ng/mL. Low serum 25OHD correlated with increased Fitzpatrick Skin Type and elevated BMI, but not AD severity. After 21 days of oral cholecalciferol, mean serum 25OHD increased, but there was no significant change in skin cathelicidin, HBD-3, IL-13 or EASI scores. Conclusions This study illustrated that darker skin types and elevated BMI are important risk factors for vitamin D deficiency in subjects with AD, and highlighted the possibility that seasonality and locale may be potent contributors to cathelicidin induction through their effect on steady state 25OHD levels. Given the molecular links between vitamin D and immune function, further study of vitamin D supplementation in subjects with AD is warranted.