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Psoriasi ed emicrania: qual è il collegamento?

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Uno studio danese di recente pubblicazione indaga il maggior rischio di emicrania al quale sono soggetti i pazienti affetti da psoriasi.

Tanto la psoriasi volgare (PV) che l'artrite psoriasica (PsA) sono disordini autoimmuni mediati da linfociti T, caratterizzati da un'infiammazione cronica, tanto organo-specifica (pelle, articolazioni) quanto sistemica. Questa ultima caratteristica della psoriasi, ossia il suo associarsi a molteplici comorbidità, è stata confermata da numerosi studi condotti in tempi recenti per indagare il collegamento fra psoriasi e malattie cardiovascolari (ictus, cardiopatia ischemica, insufficienza cardiaca congestizia, ipertensione) nonché fra psoriasi e disordini di tipo metabolico (dislipidemia, obesità, sindrome metabolica da insulino-resistenza e diabete melito).

L'emicrania è una condizione neurovascolare caratterizzata da mal di testa intermittenti, con o senza aura. Alcune delle stesse citochine, ad azione infiammatoria, legate alla psoriasi (ad esempio, il fattore di necrosi tumorale alfa) potrebbero anche contribuire al vasospasmo, all'infiammazione meningea e all'ipersensibilità dei pathway della risposta dolorosa che sono stati identificati in coloro che soffrono di emicrania. Inoltre, tanto gli individui che sono soggetti ad emicrania quanto quelli affetti da psoriasi sono esposti ad un maggior rischio di patologie cardiovascolari, come l'ictus. Il quesito che si sono posti i ricercatori danesi è se l'emicrania sia più diffusa nei soggetti con psoriasi, rispetto alla popolazione priva di disordini infiammatori a carico delle articolazioni e della pelle.

Per cercare una risposta a questa interessante domanda, il Dr. Egeberg e colleghi hanno usato il Registro Nazionale dei Pazienti danese ed hanno raccolto dati riguardanti la popolazione danese adulta (di età superiore ai 18 anni) nell'arco di 14 anni (n = 5.379.859). La vasta quantità di dati a disposizione comprendeva 53.006 casi di psoriasi volgare di lieve entità, 6.831 casi di psoriasi volgare grave e 6.243 casi di artrite psoriasica. Una comparazione fra l'incidenza di emicrania in questi tre gruppi e l'incidenza nella popolazione generale ha permesso di formulare le seguenti osservazioni:

  • i tassi di incidenza per l'emicrania, corretti integralmente, nei pazienti con PV lieve, PV grave e PsA risultano pari a 1,37 — 1,55 e 1,92 rispettivamente;
  • l'aumento del rischio di emicrania osservato nei pazienti con psoriasi è proporzionale alla severità della malattia psoriasica (cioè, il rischio è maggiore nei casi gravi rispetto a quelli lievi);
  • l'aumento del rischio di emicrania è uguale per uomini e donne (cioè, l'aumento del rischio non è sesso-specifico)

Le osservazioni derivanti dallo studio condotto dai ricercatori danesi sono estremamente interessanti. Gli individui affetti da psoriasi nella popolazione, a maggioranza bianca, erano esposti ad un più alto rischio di sviluppare emicrania e l'aumento del rischio era proporzionale alla gravità della malattia. Inoltre, i pazienti con artrite psoriasica hanno mostrato di essere esposti ad un ancor più elevato rischio di emicrania, il che suggerisce che il livello di infiammazione sistemica giochi un ruolo fondamentale.

Quali considerazioni possono essere tratte da questa analisi statistica? Come si affrettano a far notare il Dr. Egeberg e colleghi, l'associazione fra due fenomeni non dimostra l'esistenza di un rapporto di causalità. Sebbene i ricercatori abbiano controllato per comorbidità, status socio-economico, numero di ricoveri e altre variabili che potessero falsare i dati, è tuttavia possibile che alcuni dei casi di emicrania riportati dai pazienti affetti da PV o PsA siano stati causati o aggravati da farmaci usati per trattare l'infiammazione cutanea o articolare (ad esempio, il metotrexato o la ciclosporina).

In ogni caso, poiché tanto l'emicrania quanto la psoriasi sono associati a malattie cardiovascolari e a citochine ad azione infiammatoria, è necessario studiare a fondo la possibile esistenza di un collegamento più profondo. Ad esempio, un miglioramento rispetto alla psoriasi riduce la gravità e la frequenza dei mal di testa collegati all'emicrania? Se così fosse, questa riduzione sarebbe visibile soltanto durante l'impiego di agenti bloccanti della citochina fattore di necrosi tumorale alfa o la fototerapia e gli agenti topici potrebbero essere altrettanto efficaci nel migliorare l'emicrania?

Rispondere a queste domande porterebbe ad una migliore e più estesa comprensione tanto della psoriasi quanto dell'emicrania e potrebbe portare allo sviluppo di terapie migliori per entrambe queste patologie, che oltre ad essere estremamente diffuse, sono anche potenzialmente invalidanti.

Riferimenti:

JAMA Dermatology, 2015;73:829-835