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Psoriasi grave: aumento del rischio di sindrome da IgA

Ig A

Il rischio di nefropatia da immunoglobulina A (IgA), o malattia di Berger, è cinque volte più alto negli individui affetti da psoriasi grave e il rischio complessivo per le malattie glomerulari è due volte più alto in questi pazienti.

Questa scoperta è il risultato di un'analisi condotta a partire dai dati forniti dal Health Improvement Network del Regno Unito.

"Date queste associazioni, è consigliabile controllare i valori di laboratorio relativi a queste patologie, almeno nei pazienti con psoriasi da moderata a grave", ha spiegato la Dr.ssa Sungat Grewal, ricercatore presso la University of Pennsylvania Perelman School of Medicine di Philadelphia.

In uno studio precedente era già emerso un alto rischio di malattie renali croniche per i pazienti con psoriasi da moderata a grave. Ci sono anche stati studi su caso che hanno evidenziato collegamenti fra la psoriasi e la sindrome da immunoglobulina A, ma questa è la prima analisi su larga scala a individuare le specifiche patologie renali responsabili dell'aumento nel tasso di malattie renali croniche totali in questi pazienti.

La Dr.ssa Grewal ha presentato i risultati durante una sessione di discussione del 74° congresso annuale della American Academy of Dermatology.

 

La causa più comune di glomerulonefrite

La sindrome da IgA , che colpisce 1/100.000 persone ogni anno nei soli Stati Uniti, è la causa più comune di glomerulonefrite. DI solito si presenta come un'infezione acuta delle mucose che nel giro di qualche giorno si manifesta anche con tracce di sangue nelle urine. In una percentuale di pazienti compresa fra il 20% e il 40%, essa conduce agli stadi terminali della malattia renale.

Grewal e colleghi hanno esaminato dati provenienti dalle cartelle cliniche elettroniche presenti nel database e relative al ventennio 1994-2014. La coorte comprendeva oltre 11 milioni di individui ed è da considerarsi perciò rappresentativa di un ampio segmento della popolazione interessata.

Il team di ricercatori ha usato codici diagnostici per identificare i 193.013 individui con psoriasi moderata e i 12.806 pazienti con psoriasi grave. Ogni paziente è stato associato a un numero di controlli, appartenenti alla stessa clinica e non affetti da psoriasi, compreso fra 1 e cinque.

I pazienti con psoriasi erano più giovani, più obesi ed erano più spesso bevitori e fumatori rispetto ai 1.019.142 soggetti di controllo. Essi presentavano anche un numero più alto di comorbidità.

Il rischio di sindrome da immunoglobulina A era cinque volte più alto nei pazienti con psoriasi grave rispetto ai controlli (hazard ratio 4,75) nel modello corretto per età, sesso, BMI, stile di vita circa il fumo e l'assunzione di alcolici, status socio-economico, ipertensione, diabete, iperlipidemia, malattie cardiovascolari, artrite, infezioni virali, artrite psoriasica e uso di agenti antiinfiammatori non steroidei.

Inoltre, il rischio di malattia glomerulare era due volte più alto nei pazienti con psoriasi grave (hazard ration 2,05). Il rischio di sindrome da immunoglobulina A e malattia glomerulare non differivano significativamente nei pazienti con psoriasi moderata rispetto ai controlli.

È doveroso ricordare anche che il rischio associato alla sindrome da IgA nei pazienti con psoriasi grave è comunque molto basso: un caso su 8.888 pazienti ogni anno. Per fornire un termine di confronto, Grewal ha fatto notare come l'incidenza di parti trigemellari sia di 1 ogni 8.000 gravidanze.

Tuttavia, ha dichiarato: "Penso che la conoscenza delle possibili comorbidità sia molto importante per poter educare i pazienti e informarli dei segnali ai quali è necessario che prestino attenzione, nonché per un monitoraggio clinico efficace".

"Si tratta di una probabilità comunque molto bassa", ha commentato il Dr. Inder Dhillon, dermatologo presso il Kaiser Permanente Medical Group e professore presso la University of California di San Francisco. "Ma è tuttavia molto utile sapere che i pazienti sono più a rischio per la sindrome da IgA ed è importante che i medici lo tengano presente".

"Non sappiamo ancora perché ma sappiamo che esiste un'associazione", ha dichiarato Grewal. "L'associazione è dovuta all'aumento del rischio di sviluppare malattie renali specifiche o al fatto che una volta manifestatasi una malattia renale questi pazienti hanno un rischio più alto che la malattia diventi cronica?".

Alcune delle teorie presentate individuano la causa nell'iperattività del sistema immunitario, nella compromissione dell'integrità della mucosa che espone all'azione degli antigeni stimolanti l'immunoglobulina stessa e in una predisposizione genetica all'accumulo di immunoglobulina nei glomeruli.

Indipendentemente dalla causa, fa notare Grewal, "il nostro lavoro va ad aggiungersi al corpus di prove a supporto della natura sistemica della psoriasi"."Abbiamo sempre saputo che le malattie interne si manifestano anche al livello cutaneo, ma solo recentemente si è cominciato a comprendere che malattie cutanee di grave entità, e in particolar modo la psoriasi, hanno origine sistemica".

"È un ambito di studio in costante evoluzione"; ha commentato il Dr. Dhillon. "La cosa più importante non è soltanto informare i pazienti di tutti i rischi ai quali sono esposti, ma curare aggressivamente la psoriasi in modo tale da diminuire il rischio di complicazioni".

Riferimenti:

American Academy of Dermatology (AAD) 74th Annual Meeting, intervento del 6 marzo 2016.